Virus – come rafforzare il sistema immunitario

Virus – come rafforzare il sistema immunitario

 
 
Il periodo invernale ogni anno ci espone a malanni di stagione. Dal semplice raffreddore alle infezioni causate dai virus, più o meno aggressivi, lo svolgersi della malattia dipende quasi esclusivamente dalla nostra reazione immunitaria. Pertanto rafforzare il nostro sistema immunitario, sia come misura preventiva, che nel caso di contagio da virus, è di primaria importanza.
 
È risaputo che la maggior parte dei virus non è sensibile alle cure antibiotiche e l’unico modo di tornare in salute è fargli fare il suo decorso, il quale dipende unicamente dall’efficienza del nostro sistema immunitario.
 

 

virus e sistema immunitario
 
 

L’importanza della dieta

 
La scelta di alimenti freschi di stagione in questo caso è di fondamentale importanza. Per raggiungere un buon apporto vitaminico è una buona regola inserire nella dieta gli alimenti freschi e consumarli preferibilmente crudi.
 
Può essere una buona regola iniziare ogni pasto con una gustosa insalata. Possiamo optare per una semplice lattuga, oppure arricchirla con una serie di sani e gustosi alimenti, creando un pasto completo e super nutriente. Infatti, mischiare diversi ingredienti freschi ci assicura un migliore apporto vitaminico, indispensabile per un buon funzionamento del sistema immunitario.
 
Le combinazioni a nostra disposizione sono praticamente infinite; lattuga, canasta, iceberg, songino, rucola, spinacino, carota, sedano, finocchio, cipolla, e perché non anche il cavolfiore tagliato a sottili listarelle, la verza, il peperone e funghi Champignon. Per completare l’aggiunta della frutta secca come noci, mandorle o pinoli, ed in fine una bella cosparsa di semi vari, come sesamo, lino, chia, zucca e girasole.
 
 

virus e sistema immunitario

 

Frutta di stagione

 

Per implementare ulteriormente il necessario apporto di vitamine e minerali ci viene incontro la frutta di stagione. La scelta è piuttosto vasta, ma è comunque una buona regola preferire tra prodotti di stagione e a chilometri non dico “zero”, ma almeno non proprio molto lontani. Possiamo optare tra arance, mandarini, pompelmi e limoni, ma anche mele, pere e varie bacche.    

 

Acqua e giusta idratazione

 

acqua e limone

 

Prestare molta attenzione alla quantità di acqua e di liquidi in generale è molto importante. Regolare l’assunzione dell’acqua, meglio ancora con l’aggiunta di succo di limone, rigorosamente senza zucchero; è indispensabile sia per assicurare la giusta idratazione del corpo, che per facilitare ed accelerare il deflusso delle scorie e tossine per la loro espulsione dal organismo.    

 

Digiuno programmato

 

È oramai risaputo il grande beneficio che può apportare al nostro organismo un breve periodo di digiuno. Osservando un più o meno prolungato periodo senza l’assunzione del cibo, il nostro organismo, essendo una macchina perfetta, per salvaguardare se stesso accelera tutti i processi atti alla propria rigenerazione. Pertanto, osservare periodicamente un periodo che può essere di una, due o più giornate di  digiuno completo innesca, tra le altre cose, anche il rinnovamento del sistema immunitario.

Contemporaneamente, durante il periodo di digiuno resta fondamentale una maggiore assunzione di acqua, anche con l’aggiunta di succo di limone, per i motivi precedentemente citati.    

 

Probiotici e cibi fermentati

 

verdure fermentate

 

È importante mantenere una flora batterica sana. Qui ci vengono in aiuto gli alimenti fermentati naturalmente come ad esempio i crauti ed altre verdure sottoposte al processo di fermentazione (per maggiori informazioni consultare “Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino” e “Verdure fermentate – la ricetta semplice da fare in casa”.

 

Oltre agli ortaggi fermentati, in aiuto ci arrivano anche i fermenti lattici. È una buona abitudine consumare lo yogurt o kefir, il quale è anche possibile preparare in casa a base d’acqua per coloro che non tollerano bene il latte.  

 

Fitoterapia – aiuto dalla natura

 

La natura ci offre un’infinità di rimedi per permettere al nostro corpo di mantenersi in salute. Per migliorare il funzionamento del nostro sistema immunitario possono essere utili le tinture madri di Echinacea, di Rosa canina, una fonte di vitamina C per eccellenza, e di Ribes nigrum, con la sua azione antinfiammatoria. Sono tutte facilmente reperibili nelle farmacie ed erboristerie. Si possono utilizzare singolarmente, ma sarebbe ancora meglio in combinazione.    

 

Funghi medicinali

 

funghi medicinali

 

Tantissime ricerche hanno dimostrato l’efficacia che hanno diversi funghi medicinali per il buon funzionamento del sistema immunitario. A partire dai semplici Champignon, comunemente presente nelle frutterie e nei supermercati, con le loro proprietà benefiche potenzia l’azione delle cellule immunitarie che nel nostro organismo sono adibite alla difesa dagli agenti patogeni, fino ai meno conosciuti Reishi, Maitake, Cordyceps ed Agaricus, i quali, oltre ad essere facilmente reperibili nelle farmacie ed erboristerie, sono sempre più presenti anche freschi nei supermercati più forniti e negozi di sana alimentazione.  

Reishi

Reishi promuove la risposta linfocitaria attivando la produzione delle cellule del sistema immunitario essenziali per riconoscere e distruggere cellule neoplastiche o infette da virus.  

Maitake

Maitake interferisce  nel processo immunostimolante soprattutto nella risposta antinfiammatoria del organismo.  

Cordyceps

Cordyceps rafforza il sistema immunitario con le sue proprietà antibatteriche e antivirali.  

Agaricus

Agaricus svolge una funzione immunostimolante e migliora le naturali difese dell’organismo.    

 

L’olio essenziale di Origano

 

Olio essenziale di Origano, un potente amico nella prevenzione dai virus e germi, è conosciuto già dall’antichità. La sua particolare efficacia la deve alla presenza di carvacrolo, un antivirale ed antimicrobico naturale, il quale inoltre gli conferisce il suo tipico aroma.  

Oltre ai vari modi d’uso suggeriti da Aromaterapia, nella cura e prevenzione dai virus, le ricerche suggeriscono l’uso interno, ma con una particolare attenzione sulla posologia e metodi di assunzione. È utile sapere che l’olio essenziale d’origano non andrebbe mai messo direttamente a contatto con la pelle e che nel caso di uso interno vanno rispettate  le dosi, i tempi ed i metodi di somministrazione.  

L’olio essenziale di origano andrebbe preso  ciclicamente per una durata di cinque giorni consecutivi. Per quanto riguarda la somministrazione, tra i vari metodi suggeriti, il più semplice è quello di versare 2/3 gocce di olio essenziale direttamente sotto la lingua, onde evitare il diretto contatto con le papille gustative a causa del suo sapore estremamente intenso, e ingerire con abbondante acqua.  

È importante sapere che in gravidanza ed allattamento, come anche nel caso di bambini piccoli, prima dell’uso è indispensabile consultare il medico, sia per evitare eventuali effetti negativi, che per stabilire il giusto dosaggio.

Inoltre, bisogna prestare l’attenzione nel caso di acquisto che l’olio scelto sia addatto all’uso alimentare e non solo topico. Il primo indicatore solitamente è il prezzo, dal momento che gli oli ad uso esterno hanno un costo notevolmente inferiore.  

 

Attività fisica ed esposizione alla luce del sole

 

Regolare svolgimento dell’attività fisica sollecita il rinnovamento cellulare. Già pochi esercizi svolti quotidianamente aiutano a mantenerci in forma. Ancora meglio una lunga camminata veloce nelle ore di sole alto (11 – 14 h) andrà non solo a stimolare il nostro metabolismo, ma attiverà la nascita delle nuove cellule ed anche la formazione della importantissima vitamina D, la quale presenza nel organismo non andrebbe mai sottovalutata.  

 

 

 

  (Foto di Foundry Co , silviaritaBruno /GermanyMouseMadeContentThanks for your Like • donations welcome da Pixabay)

VERDURE FERMENTATE – ricetta semplice da fare in casa

VERDURE FERMENTATE – ricetta semplice da fare in casa

Quasi tutti conoscono i crauti; le verdure fermentate per eccellenza, da sempre utilizzati per arricchire i piatti tipici insieme ai wustel, ed oggi molto frequenti nei piatti veloci e nel sempre più popolare street food. Pochi invece sanno che in realtà è possibile ottenere i piatti sani e gustosi fermentando anche qualsiasi altra verdura.

 

Il segreto è nella fermentazione.

La fermentazione è un modo semplice ed economico della conservazione degli alimenti, utilizzato ampiamente da millenni nell’alimentazione umana. E’ ideale soprattutto per la sua capacità di conservare integro il valore nutrizionale del cibo, che addirittura viene ulteriormente arricchito grazie all’azione dei microrganismi che vi si formano durante il processo, come meglio descritto nell’articolo “Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino”.

La preparazione in casa delle verdure fermentate è un procedimento molto semplice ed a portata di chiunque. E’ sicuramente utile sapere che nessuno dei patogeni, come botulino, salmonella, listeria ecc., può proliferare in un ambiente acido, pertanto non bisogna allarmarsi per un aspetto non sterile del procedimento. I contenitori da utilizzare sono i classici barattoli di vetro, i quali, una volta riempiti, vanno conservati preferibilmente al buio, poiché la luce tende a degradare le sostanze nutritive. E’ importante chiuderli in modo non ermetico, dal momento che la fermentazione è un processo dinamico.

Per la fermentazione può essere utilizzato qualsiasi vegetale commestibile, come ad esempio, oltre ai classici crauti, si possono fermentare  cetrioli,  peperoni,  zucchine, fagiolini,  cipolle,  melanzane,  rape,  cavolfiori e tanti altri.

 

Il procedimento:

Il procedimento inizia con un accurato lavaggio degli ortaggi. Una volta puliti vanno tagliati in pezzetti, più o meno di stessa misura, e cosparsi di sale (la quantità di sale sarebbe approssimativamente un cucchiaino per ogni chilo di prodotto). A quel punto vanno introdotti nel barattolo e coperti con un peso, provocando una forte pressione per favorire la fuoriuscita dell’acqua dalle verdure. Già dopo qualche ora le verdure dovrebbero essere quasi interamente coperte del proprio liquido. Se così non fosse è sufficiente aggiungere un po’ di acqua, per evitare il contatto con aria. Il barattolo, coperto con un canovaccio o un piattino, va tenuto preferibilmente in luogo buio a temperatura ambiente e può essere consumato già dopo due settimane.

Se poi si tiene il barattolo in un posto fresco, il prodotto può durare anche per tutto l’inverno. il barattolo può essere aperto tutte le volte che si vuole, l’unico accorgimento è di mantenere le verdure sempre ricoperte da liquido per evitare il contatto con l’aria.

Per mantenere ed usufruire appieno delle loro proprietà nutritive, le verdure fermentate andrebbero consumate rigorosamente crude. Aggiunte come contorno ai vari piatti, ne arricchiscono il sapore ed il valore.

 

(Foto di Jenő Szabó da Pixabay)

Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino

Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino

Durante la stesura dell’articolo relativo al trattamento nutrizionale dei piccoli pazienti affetti da autismo e vari disturbi di apprendimento, ho deciso di approfondire il tema di probiotici e di verdure fermentate. Nonostante il loro altissimo valore nutritivo, durante gli ultimi decenni con l’industrializzazione della produzione dei generi alimentari, nella dieta moderna gli alimenti fermentati sono praticamente scomparsi, lasciando il posto a quelli raffinati, sterilizzati e pastorizzati; quindi poveri sia di nutrienti, che di enzimi, vitamine e batteri “amici”.

 

Le verdure fermentate

Le verdure fermentate hanno fatto parte dell’alimentazione umana da millenni, infatti ancora pochi decenni fa rappresentavano la principale fonte di vitamine e probiotici nella dieta quotidiana. Venivano consumate soprattutto durante il periodo invernale, poiché, oltre ad essere la fermentazione un ottimo modo per conservare i cibi, sono anche cariche di vitamine, particolarmente utili nel periodo in cui ci si ammala più facilmente.

Oramai da alcuni decenni, un medico inglese di origine russa, la dottoressa Natasha Campbell-McBride, tratta con successo adulti e bambini con gravi malattie dello spettro neuro-psicologico, tra cui l‘autismo, l’epilessia, i disturbi di apprendimento e dell’umore, dislessia ed tanti altri con il suo protocollo nutrizionale per la Sindrome psico-intestinale (GAPS).

Una componente chiave della dieta GAPS è appunto il consumo quotidiano di alimenti fermentati, i quali riducono infiammazioni e manifestazioni allergiche nei soggetti predisposti, migliorando la salute del tratto gastrointestinale.

 

Le proprietà delle verdure fermentate

Gli alimenti fermentati sono fra i migliori chelanti a nostra disposizione utili alla disintossicazione. Aiutano il corpo a liberarsi da una grande varietà di tossine, tra cui i metalli pesanti, particolarmente nocivi per l’organismo. Hanno il potere disinfettante, digestivo e disintossicante, oltre ad essere utili in caso di infiammazioni, allergie, micosi e candidosi.

Con la fermentazione le proprietà degli alimenti vengono arricchite di enzimi, di vitamine (in particolare la vitamina C e le vitamine del gruppo B), di antiossidanti, e di fermenti lattici vivi, oltre alla formazione della rara vitamina K2, necessaria per integrare il calcio nelle ossa, prevenendo l’osteoporosi, ed allo stesso tempo tenendolo fuori dalle arterie, evitando la loro calcificazione e l’insorgenza dell’arteriosclerosi, riducendo così il rischio delle malattie coronariche e dell’ictus.

Infatti, hanno un’azione rivitalizzante sulla flora intestinale; la ripopolano di batteri buoni e controllano la proliferazione di quelli cattivi. Inoltre, hanno un effetto disintossicante da metalli pesanti e tossine, prevengono l’obesità ed il diabete mediante la regolazione dell’assorbimento dei grassi alimentari, riducono le intolleranze alimentari e migliorano l’umore e la salute mentale.

 

Gli alimenti fermentati dovrebbero far parte della nostra quotidianità.

L’introduzione quotidiana degli alimenti fermentati, come ad esempio il kefir, crauti o qualunque altro ortaggio fermentato, secondo la mia esperienza, porta un notevole beneficio in diverse sfere, a partire dal ottimale transito intestinale, per finire con un migliore aspetto e maggiore luminosità della pelle.

La preparazione in casa delle verdure fermentate è un procedimento molto semplice ed a portata di chiunque. Personalmente le faccio da sempre, visto che in casa piacciono molto, ed i negozi non offrono molta scelta. Per una semplice ricetta è possibile consultare l’articolo “Verdure Fermentate ricetta semplice da fare in casa”.

 

 (Foto di Corey Ryan Hanson da Pixabay)

Protocollo GAPS per disturbi neuropsicologici – linee guida generali

Protocollo GAPS per disturbi neuropsicologici – linee guida generali

Il GAPS (Gut and Psychology Syndrome), la sindrome psico-intestinale – una connessione tra le funzioni dell’apparato digerente e del cervello

Il protocollo GAPS è una terapia naturale per pazienti affetti da disturbi dell’apprendimento, psichiatrici, neurologici, gastroenterologici e disturbi sul sistema immunitario, ideata dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride, neurologa e nutrizionista inglese di origine russa, fondatrice della Cambridge Nutrition Clinic, dove ha avuto in cura centinaia di bambini e adulti con condizioni neurologiche e psichiatriche come disturbi dello spettro autistico, disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD/ADD), schizofrenia, dislessia, disprassia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo bipolare e altri problemi neuro-psicologici e psichiatrici.

Questo protocollo nutrizionale limita l’assunzione di tutti i cereali, i latticini, le verdure amidacee e tutti i carboidrati trasformati o raffinati, mentre si concentra su alimenti facilmente digeribili ad alto potenziale nutritivo, con lo scopo di ripulire e rimarginare il tratto intestinale, riformando una sana flora batterica, per ripristinarne il corretto funzionamento e favorire la disintossicazione dell’organismo in tutte le sue parti, e pertanto anche del cervello.

 

Il protocollo GAPS è suddiviso in tre parti e andrebbe seguito per un periodo minimo di 18-24 mesi.

  • Fase di introduzione: “Eliminazione”

La fase di introduzione è la parte più restrittiva e difficoltosa della dieta, poiché elimina la maggior parte dei cibi, in primis tutti i carboidrati amidacei. Viene chiamata “fase di guarigione dell’intestino” e dura fino a un anno.

Durante la fase di introduzione, la dieta richiede di introdurre gli alimenti lentamente, iniziando con piccole quantità e aumentando gradualmente.

Questa parte della dieta è suddivisa in sei fasi:

    Fase 1: consumare brodo di ossa fatto in casa, succhi di cibi probiotici e zenzero e bere tè alla menta o camomilla con il miele tra i pasti. Le persone che non sono intolleranti ai latticini possono mangiare yogurt o kefir fatti in casa non pastorizzati.

    Fase 2: aggiungere il tuorlo d’uovo biologico crudo, burro chiarificato e stufati fatti con verdure e carne o pesce.

    Fase 3: Include tutti gli alimenti citati precedentemente ed in più avocado, verdure fermentate, frittelle con ricetta GAPS e uova strapazzate a base di ghee, grasso d’anatra o grasso d’oca.

    Fase 4: aggiungere carni grigliate e arrosto, olio d’oliva spremuto a freddo, succo di verdura e pane ricetta GAPS.

    Fase 5: Introdurre purea di mele cotte, verdure crude a partire da lattuga e cetriolo sbucciato, succo di frutta e piccole quantità di frutta cruda, ma senza agrumi.

    Fase 6: Infine, introdurre più frutta cruda, compresi gli agrumi.

La dieta consiglia di passare da uno stadio all’altro dopo aver riscontrato un buon grado di tollerabilità degli alimenti introdotti. Si è considerati tolleranti quando vi è un normale transito intestinale.

Una volta completata la dieta introduttiva, è possibile passare alla dieta GAPS completa.

 

  • Fase di mantenimento: la dieta “Full GAPS”

La dieta GAPS completa è considerata la fase di mantenimento della dieta e dura tra 1,5 a 2 anni. Si basa su grassi animali, carne, pesce, uova e verdure. Include anche alimenti probiotici. Durante questa parte si consiglia di basare la maggior parte della dieta sui seguenti alimenti:

  • Carni fresche, preferibilmente senza ormoni e di animali nutriti con erba da pascolo
  • Grassi animali come lardo, sego, grasso d’agnello, grasso d’anatra, burro crudo e burro chiarificato
  • Pesce e molluschi
  • Uova organiche preferibilmente da allevamento ad aperto
  • Alimenti fermentati, come kefir, yogurt fatto in casa e crauti
  • Verdure
  • I seguaci della dieta possono anche mangiare quantità moderate di frutta a guscio e prodotti da forno fatti con farine di noci secondo le ricette GAPS.

Ci sono anche una serie di raccomandazioni aggiuntive che accompagnano la dieta GAPS completa. Questi includono:

  • Non mangiare carne e frutta insieme.
  • Utilizzare alimenti biologici quando possibile.
  • Mangiare grassi animali, olio di cocco o olio d’oliva spremuto a freddo ad ogni pasto.
  • Consumare il brodo di ossa ad ogni pasto.
  • Consumare grandi quantità di alimenti fermentati, se ben tollerati.
  • Evitare cibi confezionati e in scatola.

Durante questa fase della dieta andrebbero evitati tutti gli altri alimenti, in particolare carboidrati raffinati, conservanti e coloranti artificiali.

 

  • Fase di reintroduzione:

Questo stadio reintroduce gli alimenti che non sono inclusi nella dieta GAPS completa. Si consiglia comunque di evitare cibi ricchi di carboidrati raffinati.

E’ consigliato  iniziare la fase di reintroduzione dopo aver sperimentato una normale digestione e movimenti intestinali per almeno sei mesi.

Come gli altri stadi di questa dieta, anche la fase finale è un processo lungo, poiché prevede sempre una lenta reintroduzione degli nuovi alimenti, introdotti sempre singolarmente in piccole quantità. Se non si notano problemi digestivi nell’arco di 2-3 giorni, è possibile aumentare gradualmente le porzioni.

A questo punto la dieta non specifica l’ordine o gli alimenti esatti de introdurre. Tuttavia, suggerisce di iniziare con patate novelle e cereali fermentati senza glutine.

Una volta introdotti tutti i cibi e terminato la dieta, si consiglia comunque di continuare a evitare tutti gli alimenti ad alto contenuto di zucchero, quelli altamente elaborati e raffinati, mantenendo i principi base del protocollo.

 

Questo breve riassunto può dare un’idea sul protocollo ideato dalla dottoressa Campbell-McBride e sul metodo da lei utilizzato nella cura dei bambini con i disturbi neuro-psicologici più o meno gravi. Ovviamente, per chi volesse conoscere il programma completo si consiglia la lettura del libro “GAPS – La sindrome psico-intestinale. Terapia naturale per autismo, disprassia, dislessia, disturbi da decifit di attenzione, disturbi da iperattività, depressione” di Natasha Campbell-McBride, in vendita anche su Amazon al seguente link

Come ulteriore aiuto consiglio il libro “GAPS, passo per passo con le ricette” (purtroppo per ora solo edizione inglese), scritto da Becky Plotner, promossa dalla stessa Dottoressa Campbell-McBride a Praticante Gaps Certificato ed insegnante.

 

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(Foto di RitaE da Pixabay)

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