Morbo di Alzheimer – Scoperto un metodo per la cura e la regressione della malattia  – il Protocollo ReCODE

Morbo di Alzheimer – Scoperto un metodo per la cura e la regressione della malattia – il Protocollo ReCODE

Oggi parliamo del Morbo di Alzheimer e della possibilità di prevenire e persino invertire il decorso di questa malattia, avviando un processo di regressione. Il nuovo metodo che, secondo le recenti ricerche, ha mostrato ottimi risultati, portando le persone ammalate in una fase di netta regressione, dove hanno gradualmente riacquistato la memoria ed anche loro vecchio stile di vita.

 

Le cause dell’Alzheimer

 

Le cause del Morbo di Alzheimer non sono ancora ben comprese. La ricerca finora svolta ha individuato che la malattia è strettamente associata ad aumento delle placche amiloidi e degli ammassi neurofibrillari nel cervello, oltre ad una forte diminuzione dei neurotrasmettitori, riducendo la trasmissione degli impulsi nervosi tra neuroni, con conseguente atrofia progressiva degli stessi e del cervello nel suo complesso.

 

Attualmente le terapie che vengono utilizzate nel trattamento della patologia portano piccoli benefici sintomatici e possono, soltanto in alcuni casi, parzialmente rallentare il decorso della malattia. Le ricerche scientifiche finora svolte non avevano identificato alcun trattamento che potesse arrestare o addirittura invertire il decorso, portando il morbo di Alzheimer in fase di regressione.

 

Una nuova ricerca porta alla luce un nuovo programma di cura.

 

Un piano rivoluzionario per prevenire ed addirittura invertire la malattia di Alzheimer fino alla sua regressione arriva dalle recenti ricerche del Dott. Dale Bredesen, il neurologo statunitense, che nel suo nuovo libro “The End of Alzheimer’s“, offre un programma per prevenire e persino regredire il declino cognitivo.

 

Secondo il Dott. Bredesen, i pazienti che presentano un declino cognitivo non sono di solito testati per una serie di fattori che impattano sulla neurodegenerazione, tra cui i problemi metabolici, la tossicità, lo squilibrio ormonale, le infiammazioni, la salute dell’intestino, le carenze nutrizionali, bassi livelli di vitamina D, glicemia alta, compromissione del metabolismo del glucosio cerebrale, aumento della permeabilità intestinale e molti altri, oltre ai fattori che compongono lo stesso stile di vita dell’individuo, come scarsa stimolazione cognitiva, sonno scadente, stress, mancanza di esercizio fisico etc.

 

Il Protocollo ReCODE del dott. Bredesen gradualmente porta alla regressione dall’Alzheimer

 

Infatti, Il Protocollo del dott. Bredesen è un vasto programma che richiede una modifica enorme nello stile di vita, che oltre al notevole aumento dell’esercizio fisico, la permanenza all’aria aperta, il sonno regolare e maggiore stimolazione cognitiva, include anche un preciso regime alimentare a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi; una dieta chetogenica, il protocollo ReCODE, noto anche come dieta Ketoflex 12/3.

 

Il motivo dell’inclusione di una dieta chetogenica, come punto di forza nel suo programma di cura, è la scoperta che dimostra che i neuroni, inattivi a causa della progressiva atrofizzazione cerebrale, possono essere riattivati grazie ai chetoni, un tipo di grasso prodotto nel corpo conseguentemente alla chetosi, i quali consentono a queste cellule cerebrali di riguadagnare la loro funzione.

 

La chetosi è il sintomo di un alterato metabolismo degli acidi grassi dovuta alla formazione dei corpi chetonici, la quale normalmente si manifesta dopo un prolungato digiuno e una dieta priva di carboidrati alimentari. Induce il corpo a bruciare i grassi anziché i carboidrati per produrre energia.

 

La dieta Ketoflex 12/3

 

La dieta Ketoflex 12/3 prevede la consumazione dei pasti entro un arco di massimo 12 ore giornaliere, e comunque almeno 3 ore prima di andare a dormire. Per esempio, per chi è abituato di andare a coricarsi alle 23 di sera, l’ultimo pasto non dovrebbe superare le ore 20, e quello successivo non dovrebbe avvenire prima delle 8 del giorno successivo.

 

Nella sua forma più semplice, la Ketoflex 12/3 è una dieta prevalentemente a base vegetale, a basso contenuto di carboidrati, con proteine moderate e grassi sani. E’ comunque flessibile, poiché consente anche l’assunzione della carne e del pesce, per chi ne è abituato, ma nelle quantità minime, “come se fosse un contorno e non il nutriente principale”.

 

Gli alimenti consigliati

 

Tra gli alimenti sono soprattutto consigliate le verdure non amidacee, ed in particolare quelle a foglia verde come rucola, spinaci, cavoli e bieta, perché cariche di vitamine e minerali, ed allo stesso tempo hanno pochissimi carboidrati.

 

I semi, come quelli di lino, di chia, di sesamo, o di girasole rappresentano un’ottima fonte di grassi sani, che oltre ad aiutare a bruciare le calorie, aiutano anche a migliorare il sapore di diversi piatti.

 

La frutta secca, come noci, mandorle ed anacardi, sono un’altra fonte di grassi sani, e possono essere un ottimo spuntino durante la giornata.

 

Circa il 20 percento della dieta dovrebbe essere proteica. Sono da prediligere le fonti proteiche di alta qualità come il salmone, sgombro, acciughe, sardine ed aringhe non di allevamento. Inoltre la carne e pollame rigorosamente da pascolo, e soprattutto le uova provenienti da allevamenti all’aperto.

 

Sono sicuramente da evitare i prodotti lattiero-caseari, poiché provocano le infiammazioni nell’organismo.

 

Gli oli migliori da usare sono quello di oliva extravergine e l’olio di cocco. Un’altra fonte di grasso potrebbe essere il burro chiarificato.

 

Per quanto riguarda la frutta, le fonti migliori sono le bacche selvatiche colorate, agrumi ed avocado, un’altra valida fonte di grassi sani.

 

Da bere, oltre all’acqua naturale o quella frizzante, è consentito anche il caffè ed il tè, ma rigorosamente senza gli zuccheri aggiunti.

 

La preparazione

 

Per la preparazione del cibo si consiglia di preferire i cibi crudi, o comunque con i tempi di cottura brevi a temperature più basse e preferibilmente senza l’uso dell’olio durante la cottura.

 

Sono assolutamente de evitare gli alimenti processati e trasformati, come i cibi industriali, le farine e gli zuccheri aggiunti, ed anche la frutta ad alto indice glicemico.

 

Con questo protocollo Dott. Bredesen offre una vera speranza a tutti coloro che cercano di prevenire e persino regredire la malattia di Alzheimer e il declino cognitivo.

 

La cosa che più colpisce di questa scoperta è che questo metodo di cura, nonostante proposto da un noto medico di fama internazionale, non è basato sull’efficacia di qualche prodotto farmacologico, ottenuto per sintesi di chissà quali ingredienti, bensì trova le sue fondamenta prettamente nella vera natura dell’uomo e nella sua naturale predisposizione per un determinato stile di vita e di nutrizione. Stupisce per la semplicità e naturalezza dei suoi dettami; come disse Ippocrate “Lavorare, mangiare, bere, dormire, amare: tutto deve essere fatto con misura… La natura è il medico delle malattie. Il medico deve solo seguirne gli insegnamenti…”

 

(Photo by rawpixel.com from Pexels)

 

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