Graviola – un potenziale frutto anticancro

Graviola – un potenziale frutto anticancro

La Graviola è una pianta tropicale, originaria delle regioni centrali e del sud del continente Americano, che produce un frutto a forma di cuore da polpa dolce e succosa. La pianta, di nome scientifico Annona muricata, è conosciuta anche con altri nomi, tra cui Guanábana, Soursop o Corossol. La Graviola sta diventando sempre più ricercata anche al di fuori dalla sua zona di origine per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali e antiproliferative, e per i benefici che produce all’organismo umano essendo un potenziale frutto anticancro.

 

 

Le caratteristiche della Graviola

 

Il frutto della Graviola ha una caratteristica forma di cuore o di ovale irregolare. Le dimensioni possono variare, ma di solito è di dimensioni simili o leggermente più grande di una papaia o di un melone e può arrivare a pesare fino a 7 chili.

 

La buccia del frutto di colore verde, è spessa, dura e con una superficie rugosa coperta da protuberanze morbide e appuntite. Una volta raggiunta la maturazione, il frutto diventa di un verde scuro e può avere una leggera morbidezza al tatto. All’interno, il frutto della graviola ha una polpa morbida e succosa del color avorio divisa in segmenti, all’interno dei quali ci sono numerosi semi neri.

 

La Graviola, o Soursop, ha un sapore distintivo, dolce e acidulo allo stesso tempo, che può variare a seconda del grado di maturazione del frutto. Le Graviole più sono mature e più tendono ad avere un sapore più dolce.

 

Per poter godere appieno del loro sapore e delle proprietà nutrizionali, è importante scegliere frutti maturi. La stagione di maturazione della Graviola può variare a seconda della regione in cui viene coltivata. Nelle regioni tropicali e subtropicali, dove la pianta è originaria, la frutta solitamente matura tra la primavera e l’estate. Tuttavia, in generale, la Graviola matura durante i mesi più caldi dell’anno.

 

Graviola – un potenziale frutto anticancro

 

La Graviola è diventata popolare non solo per il suo sapore gradevole, ma anche per le sue potenziali proprietà benefiche per la salute. In particolare, alcune ricerche preliminari suggeriscono che alcuni composti fitochimici presenti nella Graviola possono avere proprietà antiossidanti, antimicrobiche e antitumorali, diventando oggetto di interesse degli ricercatori per la loro attività biologica.

 

 

Alcuni dei principali composti presenti nella Graviola:

 

Acetogenine:

Le acetogenine sono composti fitochimici presenti nelle foglie, nei semi e nella corteccia della pianta, appartenenti alla famiglia delle Annonaceae, a cui appartiene la Graviola. Le acetogenine sono state identificate come uno dei componenti più importanti della Graviola e sono state oggetto di studi per le loro potenziali attività biologiche, come le proprietà antitumorali e antiproliferative.

 

Alcaloidi:

La Graviola contiene vari alcaloidi, tra cui anonaina, anoniina, coreximina e reticulina. Come l’acetogenina, anche questi composti sono oggetto di studi per le loro possibili attività antiproliferative e antitumorali.

 

Polifenoli:

I polifenoli sono composti vegetali che possono avere effetti antiossidanti e antinfiammatori. La Graviola contiene diversi polifenoli, tra cui acido gallico e acido ellagico.

 

Flavonoidi:

I flavonoidi sono composti con particolari proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie. La Graviola ne contiene diversi, come la quercetina, la luteolina e la kaempferolo, i quali apportano diversi benefici alla salute generale.

 

Vitamine e minerali:

La Graviola contiene anche una serie di vitamine e minerali essenziali, tra cui cospicue quantità della vitamina C, vitamina B1, vitamina B2, calcio, fosforo e ferro.

 

 

È importante notare che le concentrazioni di questi composti possono variare tra le diverse parti della pianta, come polpa, foglie, semi e corteccia. Inoltre, l’efficacia e l’assorbimento di questi composti nel corpo umano possono essere influenzati da vari fattori come la preparazione, la conservazione e la modalità di consumo. Per trarre maggior beneficio dai suoi nutrienti, il miglior modo per consumare la Graviola è mangiare il frutto fresco e sufficientemente maturo, ancora meglio se ha raggiunto la maturazione al sole.

 

Graviola

 

I benefici per la salute:

 

Le proprietà della Graviola, la varietà dei suoi nutrienti e i principi attivi presenti nella pianta e nel frutto possono apportare diversi benefici per la salute. Tra i più importanti troviamo:

 

Proprietà antiossidanti:

La Graviola contiene composti fitochimici come flavonoidi e acetogenine, che possono agire come antiossidanti nel corpo. Gli antiossidanti aiutano a combattere i radicali liberi e a proteggere le cellule dai danni ossidativi, contrastando il processo dell’invecchiamento.

 

Potenziale antinfiammatorio:

I studi preliminari hanno suggerito che alcuni composti presenti nella Graviola possono avere proprietà antinfiammatorie. L’infiammazione è un naturale meccanismo di difesa dell’organismo che si attiva in presenza di danni ai tessuti di varia natura con l’obiettivo di eliminare la causa, riparare i componenti danneggiati e promuovere la guarigione. Uno prolungato stato infiammatorio, che si può verificare quando i meccanismi di regolazione della risposta infiammatoria sono difettosi o la loro capacità di eliminare l’agente nocivo compromessa, può causare diversi danni all’organismo.

 

Supporto al sistema immunitario:

Grazie alla concentrazione di vitamine e minerali nel frutto, la Graviola può sostenere il sistema immunitario e migliorarne la risposta nel caso di necessità.

 

Effetti antimicrobici:

Alcuni composti bioattivi presenti nella Graviola, come le acetogenine anonacee, sono stati oggetto di studio per il loro potenziale effetto antimicrobico, ed in particolare contro alcuni tipi di batteri, tra cui Staphylococcus aureus, Escherichia coli, e Pseudomonas aeruginosa. e funghi come Candida albicans, comunemente associata alle infezioni micotiche nell’uomo.

 

Potenziali effetti antitumorali:

Alcuni studi di laboratorio hanno suggerito che gli estratti di Graviola potrebbero avere effetti antitumorali e antiproliferativi sulle cellule tumorali.

 

Graviola e proprietà anticancro

 

Come già accennato, la Graviola viene spesso studiata per le sue potenziali proprietà antitumorali. Tuttavia, è importante sottolineare che le ricerche scientifiche sono ancora in corso e i risultati attuali, oltre all’osservazione dei casi in cui viene spontaneamente somministrata, sono in gran parte basati su studi di laboratorio e su modelli animali, richiedendo ulteriori approfondimenti e studi.

 

Intanto, le ricerche preliminari hanno suggerito che i composti presenti nel frutto della Graviola, come le acetogenine anonacee, hanno mostrato in diverse occasioni la capacità di contrastare il decorso dei tumori, svolgendo all’interno del organismo una potenziale funzione anticancro.

 

Come agiscono le acetogenine?

 

Si ritiene che queste sostanze possano agire in vari modi:

 

Inibizione della crescita tumorale:

Si ipotizza che alcune acetogenine anonacee possano interferire con il metabolismo cellulare delle cellule tumorali, causando la loro morte. Queste sostanze sembrano essere in grado di inibire selettivamente la crescita delle cellule tumorali senza danneggiare le cellule sane circostanti. Il modo esatto in cui le acetogenine anonacee interferiscono con il metabolismo cellulare delle cellule tumorali non è ancora completamente chiaro e la ricerca su questo argomento è ancora in corso. Tuttavia, ci sono alcune teorie suggerite dagli studi preliminari.

Una delle teorie principali riguarda l’effetto delle acetogenine anonacee sul sistema mitocondriale. I mitocondri sono organelli cellulari responsabili della produzione di energia sotto forma di adenosina trifosfato (ATP) attraverso un processo chiamato fosforilazione ossidativa. Le acetogenine anonacee potrebbero interferire con questo processo nei mitocondri delle cellule tumorali, riducendo la produzione di ATP e causando un’elevata produzione di radicali liberi di ossigeno.

Inoltre, si ritiene che le acetogenine anonacee possano influenzare diversi enzimi e proteine coinvolte nel metabolismo cellulare delle cellule tumorali. Questi composti possono bloccare specifici canali ionici nella membrana delle cellule tumorali, disturbando il flusso di ioni e sostanze nutritive essenziali. Possono anche inibire alcuni enzimi chiave coinvolti nella sintesi di DNA e RNA nelle cellule tumorali.

In definitiva, l’interferenza con il metabolismo cellulare delle cellule tumorali da parte delle acetogenine anonacee potrebbe provocare una serie di effetti negativi che ostacolano la loro crescita e sopravvivenza, portando alla loro morte.

Tuttavia, la complessità del metabolismo cellulare e delle interazioni delle acetogenine anonacee richiede ulteriori studi e approfondimenti per chiarire completamente il loro meccanismo d’azione ed è importante sottolineare che queste teorie sono ancora oggetto di ricerche per essere completamente comprese.

 

Potenziale effetto apoptotico:

Alcuni studi preliminari hanno suggerito che la graviola potrebbe stimolare l’apoptosi nelle cellule tumorali, favorendo la loro eliminazione. L’apoptosi è un processo di morte cellulare programmata, importante per mantenere l’omeostasi e rimuovere le cellule danneggiate o indesiderate dal corpo. Si tratta di un processo altamente regolato che comporta cambiamenti morfologici, frammentazione del DNA e disgregazione della cellula.

Il meccanismo esatto attraverso il quale la Graviola stimola l’apoptosi nelle cellule tumorali non è ancora completamente chiaro e richiede ulteriori ricerche per essere completamente compreso. Tuttavia, ci sono alcune ipotesi basate sugli studi preliminari.

Uno dei possibili meccanismi sarebbe l’interazione delle acetogenine anonacee con le vie di segnalazione coinvolte nella regolazione dell’apoptosi. Le acetogenine anonacee potrebbero influenzare la regolazione dell’espressione genica coinvolta nell’apoptosi e modulare le vie di segnalazione intracellulari che conducono alla morte cellulare programmata.

In particolare, si ipotizza che le acetogenine anonacee possano interferire con l’attività di enzimi e proteine che regolano l’apoptosi, come le caspasi. Le caspasi sono enzimi chiave nel processo di apoptosi, che innescano una serie di eventi che portano alla morte cellulare. Le acetogenine anonacee potrebbero attivare le caspasi o inibirne l’attività, favorendo così l’apoptosi.

Inoltre, si ritiene che le acetogenine anonacee possano influenzare la regolazione dell’espressione di proteine coinvolte nella sopravvivenza delle cellule tumorali, come le proteine anti-apoptotiche della famiglia Bcl-2, le quali possono promuovere la sopravvivenza cellulare impedendo l’apoptosi. Le acetogenine anonacee potrebbero interagire con queste proteine, riducendo la loro espressione o bloccando la loro attività, favorendo così l’apoptosi nelle cellule tumorali.

Tuttavia, la complessità dei processi cellulari coinvolti nell’apoptosi richiede una comprensione più dettagliata delle interazioni tra i composti presenti nella Graviola e le vie di segnalazione cellulari coinvolte.

 

Attività antinfiammatoria:

L’infiammazione cronica può contribuire alla progressione del cancro. Alcuni studi hanno suggerito che le proprietà antinfiammatorie degli estratti presenti nella Graviola potrebbero aiutare a ridurre i livelli generali di infiammazione nel corpo e ostacolare la crescita delle cellule tumorali.

 

 

Tuttavia, è importante sottolineare che la ricerca per valutare la sicurezza, l’efficacia e le dosi appropriate della Graviola per il trattamento del cancro è ancora in corso e i risultati degli studi finora svolti sono ancora insufficienti e, pertanto, al momento non esiste una chiara evidenza clinica che dimostri la sua efficacia nel trattamento del cancro negli esseri umani.

 

Graviola – un potenziale frutto anticancro

 

Utilizzi della Graviola:

 

La Graviola può essere utilizzata in vari modi, sia fresca che come ingrediente in preparazioni culinarie, oppure come integratore alimentare. Il suo sapore unico, un’equilibrio tra dolcezza e acidità, è una delle caratteristiche che la rende particolarmente apprezzata e versatile in molte preparazioni, come succhi, frullati, gelati, dolci e altri piatti.

 

Ecco alcuni modi comuni per utilizzare la Graviola:

 

Consumo diretto:

Il miglior modo per trarre gli importanti benefici dalla Graviola è consumarla semplicemente come qualunque frutto fresco. Per utilizzarla, puoi tagliare il frutto a metà, eliminare la buccia, rimuovere i semi e gustare la sua dolce polpa direttamente. Assicurati di scegliere frutto al giusto grado di maturazione, sia per gustare al meglio il suo sapore che per trarre vantaggio dalle sue proprietà e benefici.

 

Centrifughe e succhi freschi:

La polpa della Graviola può essere inserita nell’estrattore oppure nella centrifuga, affinché il liquido venga estratto dalla fibra. Il succo così ottenuto è bene consumarlo appena estratto, onde evitare la formazione degli ossidi e trarre vantaggio dai suoi benefici. La restante fibra può essere utilizzata per la preparazione di dolci.

 

Frappè e frullati:

La polpa della Graviola può essere trasformata in frappè o in frullato, inserendola nel frullatore e miscelandola con dell’acqua o altri ingredienti. Per esempio, potresti aggiungere ingredienti come latte, yogurt, altra frutta fresca oppure ghiaccio per creare bevande rinfrescanti e nutrienti.

 

Gelati e sorbetti:

La Graviola è un ingrediente delizioso per la preparazione di gelati e sorbetti fatti in casa. Puoi combinare la sua polpa con ghiaccio, latte, panna, zucchero e altri aromi per creare un dessert fresco e aromatico.

 

Marmellate:

La polpa della Graviola può essere utilizzata per preparare confetture o marmellate. Puoi cuocere la polpa con zucchero e altri aromi per ottenere una marmellata dolce e profumata da spalmare su pane, biscotti o dolci.

 

Tisane e infusi:

Le foglie di Graviola possono essere utilizzate per la preparazione delle tisane e degli infusi. Solitamente le foglie, raccolte sane e verdi, vengono essiccate e poi utilizzate per creare bevande sia calde che fredde. Tuttavia, è importante notare che le foglie di Graviola potrebbero avere una nota amara e possono richiedere l’aggiunta di dolcificanti o altri ingredienti per renderle più piacevoli al gusto.

 

Integratori alimentari:

Disponibili sul mercato esistono anche integratori alimentari a base di estratto di Graviola. Questi prodotti vengono spesso utilizzati per le loro potenziali proprietà benefiche per la salute. Sebbene la Graviola possa essere consumata liberamente come parte di una dieta equilibrata e sana, prima di ricorrere all’utilizzo degli integratori, e soprattutto in relazione al fatto che alcuni studi hanno sollevato preoccupazioni sul suo possibile impatto sul fegato, è consigliabile prestare attenzione e consultare un professionista sanitario.

 

 

E per concludere

 

In sintesi, la Graviola è una pianta tropicale con un frutto gustoso, versatile e pieno di enzimi, di vitamine e di nutrienti che apportano una serie di significativi benefici per la salute, dal sostegno al sistema immunitario e lotta contro le infiammazioni, alla sua azione antiproliferativa nella battaglia contro i tumori. Tuttavia, è importante notare che le informazioni riguardanti la Graviola e la sua efficacia sono ancora oggetto di studio e richiedono ulteriori ricerche per confermare i loro effetti nel contesto umano. Tuttavia, le sue proprietà eccezionali rendono Graviola un potenziale frutto anticancro.

 

Graviola

 

Foto web e Pixabay

Vitamina E e le sue funzioni

Vitamina E e le sue funzioni

La vitamina E è un antiossidante liposolubile che può aiutare a proteggere il corpo dallo stress ossidativo.

Si tratta di un nutriente molto importante per la salute della vista, del apparato riproduttore, del sangue, del cervello e della pelle. La vitamina E ha, inoltre, delle proprietà antiossidanti, proteggendo le cellule del corpo dagli effetti negativi dei radicali liberi, ovvero dalle molecole prodotte a seguito della scomposizione del cibo o dell’esposizione al fumo o alle radiazioni, le quali svolgono un ruolo non indifferente nelle malattie cardiache e tumorali.

Tra le sue varie funzioni, è stato dimostrato che produce un effetto molto benefico nella prevenzione dei segni prematuri di invecchiamento.

Ma vediamo bene quali sono i suoi principali benefici:
  • Favorisce la riparazione dei tessuti, aiuta ad idratare la pelle e la mantiene in buone condizioni.

  • Protegge la pelle dall’inquinamento e, sebbene non sia un filtro solare, ha un’azione protettiva contro i raggi UV, proteggendola da un’eccessiva esposizione al sole.

  • Velocizza la guarigione di ferite

  • Riduce lo stress ossidativo – I radicali liberi indeboliscono e distruggono le cellule sane. Queste molecole possono anche contribuire a problemi di salute cronici come malattie cardiache e cancro. La vitamina E funziona come antiossidante nel corpo. Gli antiossidanti aiutano a neutralizzare i radicali liberi, proteggendo quindi dai danni cellulari.

  • Può alleviare i sintomi dell’osteoartrite, una condizione cronica che comporta la degenerazione delle articolazioni che provoca dolore e rigidità.

  • Può aiutare a gestire il diabete, un’altra condizione cronica che coinvolge la resistenza all’insulina ed è collegata all’aumento dello stress ossidativo nel corpo. Sono stati condotti molti studi sull’integrazione di vitamina E e sul diabete (tipi 1 e 2) e sembrano esserci prove che la vitamina E possa aiutare a ritardare l’insorgenza della malattia e alleviare i sintomi.

  • Disturbi oculari legati all’età – lo stress ossidativo svolge un ruolo nei disturbi degli occhi, come la cataratta, che possono diventare più diffusi con l’avanzare dell’età.

  • Declino cognitivo – Nel tempo, i danni dei radicali liberi ai neuroni nel cervello possono contribuire al declino cognitivo e alle malattie neuro-degenerative, in cui un antiossidante come la vitamina E potrebbe fornire dei benefici protettivi.

Gli alimenti ricchi di vitamina E (mg/100g):

– Olio di girasole 41.1

– Olio di mandorle 39,2

– Semi di girasole 26.1

– Mandorle 25.6

– Germe di grano 19

– Olio di arachidi 15,7

– Nocciole 15.3

– Olio d’oliva 14,3

– Pinoli 9.3

– Burro di arachidi 9.0

– Arachidi 8.3

– Pistacchi 2.8

– Avocado 2.6

– Spinaci crudi 2.0

– Asparagi 1.5

– Broccoli 1.4

– Anacardi 0,9

In piccole quantità è presente anche nella carne, latticini, verdure a foglia verde ed alcuni cereali.

La quantità giornaliera raccomandata di vitamina E per gli adulti è di 15 milligrammi al giorno.

La vitamina E è disponibile anche come integratore orale in capsule o in gocce, ma la sua integrazione generalmente non è necessaria, poiché la si ottenere facilmente dalla dieta e grazie al fatto che tutta la vitamina E di cui il corpo non ha immediatamente bisogno viene immagazzinata per un uso futuro.

La carenza della vitamina E

La carenza di vitamina E è rara negli esseri umani; piuttosto che derivante da una dieta povera di vitamina E, si potrebbe verificare come conseguenza di anomalie nell’assorbimento o nel metabolismo dei grassi,.

La carenza di vitamina E dovuta a malassorbimento o all’anomalia metabolica può causare problemi ai nervi (atassia) causati dalla scarsa conduzione degli impulsi elettrici lungo i stessi conseguentemente ai cambiamenti nella struttura e nella funzione della membrana nervosa. Inoltre, può causare la neuropatia periferica, le miopatie, la retinopatia ed anche una compromissione delle risposte immunitarie.

Sovradosaggio ed effetti collaterali

Se assunto a dosi appropriate, l’uso orale del supplemento della vitamina E è generalmente considerato sicuro. Raramente, invece, può causare alcuni disturbi come nausea, diarrea, crampi intestinali, affaticamento, debolezza, mal di testa, visione offuscata, eruzione cutanea, disfunzione gonadica, o un aumento della concentrazione di creatina nelle urine.

L’assunzione di dosi più elevate di vitamina E potrebbero aumentare il rischio di effetti collaterali e comportare alcuni rischi per la salute, tra i quali aumentare il rischio di cancro alla prostata o rischi nelle persone con una storia grave di malattie cardiache, ictus o infarto.

Pertanto, consigliatevi con il vostro medico di fiducia prima di assumerla come integratore se avete:

una carenza di vitamina K

un danno alla retina (retinite pigmentosa)

dei disturbi emorragici

il diabete

– un precedente infarto o ictus

il tumore

la malattia del fegato

Interazione con altri farmaci:

La vitamina E può potenzialmente avere interazioni negative con:

– Farmaci anticoagulanti e antipiastrinici

– Statine e niacina

– Chemioterapia e radioterapia

Ringiovanire con il siero alla vitamina C fatto in casa

Ringiovanire con il siero alla vitamina C fatto in casa

I sieri contenenti alte dosi di vitamina C rendono la pelle più compatta, più liscia e più giovane.

Le prime notizie su questo prodotto rivoluzionario provengono da circoli medici; i dermatologi e cosmetologi americani lo considerano un grande aiuto nella cura della pelle, la quale fa ringiovanire, e lo consigliano a sempre più pazienti.

Qual è il suo segreto?

La vitamina C è essenziale per la sintesi del collagene; la proteina che si prende cura della struttura e della compattezza della pelle, “riempie” le rughe e ne migliora l’aspetto .

A causa della crescente popolarità delle preparazioni a base di vitamina C, molti studi clinici ne hanno confermato l’efficacia;  è stato riscontrato l’effetto anti età nel correggere il danno strutturale e funzionale della pelle. Il siero modifica la microstruttura della pelle, riduce la profondità delle rughe e la fa ringiovanire.

Purtroppo, in commercio ormai troviamo un’infinità di prodotti, più o meno costosi, tra i quali sicuramente non è facile individuare quello migliore e più sicuro dal punto di vista dei singoli ingredienti.

Il siero alla vitamina C è soggetto all’ossidazione; essendo molto sensibile, con esposizione all’aria, alla luce e al calore tende ad ossidare, cambiando il colore, passando dal giallo fino al marrone. Il siero così ossidato non andrebbe più utilizzato. Pertanto è importante individuare il prodotto genuino e ben conservato.

Oggi, grazie a questa ricetta, puoi tranquillamente prepararlo anche in casa. Per la preparazione avrai bisogno di pochi semplici ingredienti, e l’unico accorgimento al quale dovrai prestare l’attenzione sono gli utensili utilizzati durante la preparazione e la successiva adeguata conservazione del siero.

 

 

Segui le istruzioni e in pochi semplici passi il tuo siero sarà fatto!


Ingredienti:

– 1 cucchiaino di polvere di acido ascorbico
– 3 cucchiaini di acqua distillata
– 1 cucchiaino di glicerina pura
– 1/4 di cucchiaino di vitamina E
– contenitore di vetro scuro, preferibilmente con il contagocce


Accessori:

È molto importante non toccare gli ingredienti durante la preparazione del siero con accessori metallici; utilizza soltanto ceramica, plastica, legno o vetro.


Procedimento:

Unisci un cucchiaio di acido ascorbico a tre cucchiaini di acqua distillata in una ciotola e inizia a mescolare con un cucchiaio di legno o di plastica, fino a quando tutti i cristalli di acido ascorbico non saranno completamente disciolti nell’acqua. Questa operazione richiederà un po’ di tempo, quindi mettiti comoda, magari davanti ad un bel film o un’interessante trasmissione.

Non utilizzare le fruste o altri utensili meccanici, poiché andrebbero a riscaldare il composto, con la conseguente degradazione della vitamina C.

Una volta ottenuto il composto, aggiungi un cucchiaino di glicerina e la vitamina E, la quale funge da antiossidante aggiuntivo e stabilizza il composto.

Una volta fatto, il siero deve essere fluido e quasi trasparente, variando verso il biancastro.

Versa il siero in un contenitore di vetro scuro e conservalo in un luogo fresco e buio. Agita prima di ogni utilizzo. Evita di preparare le quantità maggiori in una volta, poiché, come già spiegato in precedenza, il siero tende ad ossidarsi, pertanto quando vedi che inizia a cambiare il colore è ora di preparare una nuova dose.

 

 

Variazioni:

– Se hai una pelle particolarmente grassa, puoi ridurre la quantità della glicerina.

– Puoi fare un siero anche completamente privo di glicerina, ma in quel caso evita di aggiungere anche la vitamina E, poiché essendo liposolubile, non si potrebbe disciogliere nell’acqua. Il siero così preparato è più soggetto all’ossidazione.

 

Come usarlo:

– Un utilizzo ottimale sarebbe al mattino dopo la pulizia del viso.

– Applica il siero sulla pelle completamente asciutta e lascialo agire per almeno una ventina di minuti, dopo di che risciacqua abbondantemente il viso con acqua e applica la solita crema.

– Se non hai molto tempo al mattino, puoi fare questo rituale anche di sera. Non è indispensabile farlo tutti i giorni, possono bastare anche 3/4 volte a settimana.

– Puoi applicare il siero anche su altre parti del corpo, come il collo, décolleté o le mani, anche lì la differenza sarà evidente.

– Fai sempre attenzione alla qualità del tuo siero, smetti di usarlo non appena noti un cambiamento di colore.

 

 

Le proprietà del siero:

– La vitamina C è un antiossidante e combatte i radicali liberi, responsabili del invecchiamento della pelle.
– Aumenta la resistenza della pelle alle radiazioni solari.
– Schiarisce le macchie di pigmentazione e le ev. cicatrici dovute ad acne.
– Rende la pelle più sana, più luminosa, più compatta, riduce i pori e le rughe e la fa ringiovanire.

Ed ora non resta che reperire gli ingredienti e provare. Sono curiosa di conoscere le tue impressioni ed i tuoi risultati.

 

(Foto di silviarita, Jerzy Górecki, Marina Pershina e xaviervandeputte0 da Pixabay)

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