Dieta GAPS

Dieta GAPS

Cos’è GAPS?

 

Quando parliamo di GAPS, cosa significa esattamente questo acronimo?

Il protocollo GAPS mette in stretta relazione lo stato di salute del intestino e la funzionalità del cervello. L’acronimo arriva da “Gut and Psychology Syndrome”, indicando una sindrome psico-intestinale.

 

Dieta GAPS – ideale nel caso di autismo e disturbi comportamentali

La dieta GAPS è un preciso protocollo nutrizionale, risultato delle ricerche basate su molti anni di studio su centinaia di bambini, svolte dalla Dottoressa Campbell-McBride specializzata nell’alimentazione di bambini e adulti con disabilità comportamentali e di apprendimento, come disturbi dello spettro autistico, disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD/ADD), schizofrenia, dislessia, disprassia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo bipolare e altri problemi neuro-psicologici e psichiatrici.

La sua ricerca ha messo in evidenza un stretto legame tra le difficoltà di apprendimento e la condizione non idonea del nostro sistema digestivo a causa di un ecosistema batterico squilibrato all’interno del tratto gastrointestinale. In poche parole, si tratta di una condizione che stabilisce una connessione tra le funzioni dell’apparato digerente e del cervello.

Lo scopo del trattamento è di disintossicare il paziente per ripristinarne lo sviluppo ed il corretto funzionamento.

Dal momento che quasi tutte le sostanze tossiche entrano nel corpo (e quindi anche nel cervello) attraverso le pareti intestinali, il loro benessere è fondamentale per la salute di tutto l’organismo. Il punto focale sta nella necessità di ripulire il tratto digestivo, affinché smetta di essere la principale fonte di tossicità del organismo, e diventi una fonte di salute e di nutrimento, come dovrebbe essere.

Il protocollo si concentra sulla rimozione di alimenti difficili da digerire, che danneggiano la flora intestinale, e l’introduzione di cibi più nutrienti per dare al rivestimento intestinale la possibilità di guarire e rimarginare i danni causati nel passato.

Dieta GAPS

Cosa prevede la dieta GAPS?

Questo protocollo nutrizionale limita l’assunzione di tutti i cereali, i latticini commerciali, le verdure amidacee e tutti i carboidrati trasformati o raffinati, come farine, cereali, zuccheri e alimenti che contengono conservanti, mentre si concentra su alimenti facilmente digeribili ad alto potenziale nutritivo.

Il primo pilastro del protocollo sono i probiotici, acidi grassi essenziali, come olio di fegato di merluzzo, ed i cibi fermentati, carichi di batteri “buoni” che, ripristinando la flora batterica, vanno a migliorare il funzionamento dell’intestino, come verdure fermentate, yogurt, kefir, panna acida e kefir d’acqua.

Inoltre, come ulteriore aiuto, prevede anche i metodi naturali per ripulire il fegato ed il colon; mediante la regolare assunzione dei succhi centrifugati naturali e attraverso i clisteri, riducendo così il carico tossico generale, limitando la presenza delle sostanze chimiche e dei metalli pesanti nel corpo.

La dieta GAPS tiene conto del perfetto bilanciamento del pH del organismo. A tale scopo l’abbinamento degli alimenti deve essere molto accurato. Il pesce o la carne (dalle proprietà acidificanti) va sempre abbinata alle verdure, preferibilmente crude o fermentate con un forte effetto alcalinizzante con lo scopo, appunto di ottenere un valore pH ideale. La frutta e verdura dovrebbe essere rigorosamente biologica, la carne da pascolo ed il pesce da pesca libera, evitando gli allevamenti. La particolare raccomandazione è quella di inserire ad ogni pasto una tazza di brodo di ossa o di carne.

Un breve riassunto del programma dietetico GAPS è descritto nell’articolo “Protocollo nutrizionale GAPS; terapia naturale per i disturbi neuro-psicologici – linee guida generali”, mentre per il programma completo si consiglia la lettura del libro “GAPS – La sindrome psico-intestinale. Terapia naturale per autismo, disprassia, dislessia, disturbi da decifit di attenzione, disturbi da iperattività, depressione” di Natasha Campbell-McBride, in vendita anche su Amazon al seguente link.

VERDURE FERMENTATE – ricetta semplice da fare in casa

VERDURE FERMENTATE – ricetta semplice da fare in casa

Quasi tutti conoscono i crauti; le verdure fermentate per eccellenza, da sempre utilizzati per arricchire i piatti tipici insieme ai wustel, ed oggi molto frequenti nei piatti veloci e nel sempre più popolare street food. Pochi invece sanno che in realtà è possibile ottenere i piatti sani e gustosi fermentando anche qualsiasi altra verdura.

 

Il segreto è nella fermentazione.

La fermentazione è un modo semplice ed economico della conservazione degli alimenti, utilizzato ampiamente da millenni nell’alimentazione umana. E’ ideale soprattutto per la sua capacità di conservare integro il valore nutrizionale del cibo, che addirittura viene ulteriormente arricchito grazie all’azione dei microrganismi che vi si formano durante il processo, come meglio descritto nell’articolo “Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino”.

La preparazione in casa delle verdure fermentate è un procedimento molto semplice ed a portata di chiunque. E’ sicuramente utile sapere che nessuno dei patogeni, come botulino, salmonella, listeria ecc., può proliferare in un ambiente acido, pertanto non bisogna allarmarsi per un aspetto non sterile del procedimento. I contenitori da utilizzare sono i classici barattoli di vetro, i quali, una volta riempiti, vanno conservati preferibilmente al buio, poiché la luce tende a degradare le sostanze nutritive. E’ importante chiuderli in modo non ermetico, dal momento che la fermentazione è un processo dinamico.

Per la fermentazione può essere utilizzato qualsiasi vegetale commestibile, come ad esempio, oltre ai classici crauti, si possono fermentare  cetrioli,  peperoni,  zucchine, fagiolini,  cipolle,  melanzane,  rape,  cavolfiori e tanti altri.

 

Il procedimento:

Il procedimento inizia con un accurato lavaggio degli ortaggi. Una volta puliti vanno tagliati in pezzetti, più o meno di stessa misura, e cosparsi di sale (la quantità di sale sarebbe approssimativamente un cucchiaino per ogni chilo di prodotto). A quel punto vanno introdotti nel barattolo e coperti con un peso, provocando una forte pressione per favorire la fuoriuscita dell’acqua dalle verdure. Già dopo qualche ora le verdure dovrebbero essere quasi interamente coperte del proprio liquido. Se così non fosse è sufficiente aggiungere un po’ di acqua, per evitare il contatto con aria. Il barattolo, coperto con un canovaccio o un piattino, va tenuto preferibilmente in luogo buio a temperatura ambiente e può essere consumato già dopo due settimane.

Se poi si tiene il barattolo in un posto fresco, il prodotto può durare anche per tutto l’inverno. il barattolo può essere aperto tutte le volte che si vuole, l’unico accorgimento è di mantenere le verdure sempre ricoperte da liquido per evitare il contatto con l’aria.

Per mantenere ed usufruire appieno delle loro proprietà nutritive, le verdure fermentate andrebbero consumate rigorosamente crude. Aggiunte come contorno ai vari piatti, ne arricchiscono il sapore ed il valore.

 

(Foto di Jenő Szabó da Pixabay)

Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino

Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino

Durante la stesura dell’articolo relativo al trattamento nutrizionale dei piccoli pazienti affetti da autismo e vari disturbi di apprendimento, ho deciso di approfondire il tema di probiotici e di verdure fermentate. Nonostante il loro altissimo valore nutritivo, durante gli ultimi decenni con l’industrializzazione della produzione dei generi alimentari, nella dieta moderna gli alimenti fermentati sono praticamente scomparsi, lasciando il posto a quelli raffinati, sterilizzati e pastorizzati; quindi poveri sia di nutrienti, che di enzimi, vitamine e batteri “amici”.

 

Le verdure fermentate

Le verdure fermentate hanno fatto parte dell’alimentazione umana da millenni, infatti ancora pochi decenni fa rappresentavano la principale fonte di vitamine e probiotici nella dieta quotidiana. Venivano consumate soprattutto durante il periodo invernale, poiché, oltre ad essere la fermentazione un ottimo modo per conservare i cibi, sono anche cariche di vitamine, particolarmente utili nel periodo in cui ci si ammala più facilmente.

Oramai da alcuni decenni, un medico inglese di origine russa, la dottoressa Natasha Campbell-McBride, tratta con successo adulti e bambini con gravi malattie dello spettro neuro-psicologico, tra cui l‘autismo, l’epilessia, i disturbi di apprendimento e dell’umore, dislessia ed tanti altri con il suo protocollo nutrizionale per la Sindrome psico-intestinale (GAPS).

Una componente chiave della dieta GAPS è appunto il consumo quotidiano di alimenti fermentati, i quali riducono infiammazioni e manifestazioni allergiche nei soggetti predisposti, migliorando la salute del tratto gastrointestinale.

 

Le proprietà delle verdure fermentate

Gli alimenti fermentati sono fra i migliori chelanti a nostra disposizione utili alla disintossicazione. Aiutano il corpo a liberarsi da una grande varietà di tossine, tra cui i metalli pesanti, particolarmente nocivi per l’organismo. Hanno il potere disinfettante, digestivo e disintossicante, oltre ad essere utili in caso di infiammazioni, allergie, micosi e candidosi.

Con la fermentazione le proprietà degli alimenti vengono arricchite di enzimi, di vitamine (in particolare la vitamina C e le vitamine del gruppo B), di antiossidanti, e di fermenti lattici vivi, oltre alla formazione della rara vitamina K2, necessaria per integrare il calcio nelle ossa, prevenendo l’osteoporosi, ed allo stesso tempo tenendolo fuori dalle arterie, evitando la loro calcificazione e l’insorgenza dell’arteriosclerosi, riducendo così il rischio delle malattie coronariche e dell’ictus.

Infatti, hanno un’azione rivitalizzante sulla flora intestinale; la ripopolano di batteri buoni e controllano la proliferazione di quelli cattivi. Inoltre, hanno un effetto disintossicante da metalli pesanti e tossine, prevengono l’obesità ed il diabete mediante la regolazione dell’assorbimento dei grassi alimentari, riducono le intolleranze alimentari e migliorano l’umore e la salute mentale.

 

Gli alimenti fermentati dovrebbero far parte della nostra quotidianità.

L’introduzione quotidiana degli alimenti fermentati, come ad esempio il kefir, crauti o qualunque altro ortaggio fermentato, secondo la mia esperienza, porta un notevole beneficio in diverse sfere, a partire dal ottimale transito intestinale, per finire con un migliore aspetto e maggiore luminosità della pelle.

La preparazione in casa delle verdure fermentate è un procedimento molto semplice ed a portata di chiunque. Personalmente le faccio da sempre, visto che in casa piacciono molto, ed i negozi non offrono molta scelta. Per una semplice ricetta è possibile consultare l’articolo “Verdure Fermentate ricetta semplice da fare in casa”.

 

 (Foto di Corey Ryan Hanson da Pixabay)

GAPS – La terapia naturale per autismo e disturbi neuro-psicologici

GAPS – La terapia naturale per autismo e disturbi neuro-psicologici

Oggi desidero prendere in esame il punto di vista della Dottoressa Natasha Campbell-McBride, neurologa e nutrizionista inglese di origine russa, ed il suo protocollo GAPS. Il GAPS (Gut and Psychology Syndrome), ovvero la sindrome psico-intestinale, è una condizione dell’organismo che stabilisce la connessione tra le funzioni dell’apparato digerente e del cervello.

Prevede  una dieta specifica ideata per i pazienti affetti da disturbi dell’apprendimento, disturbi psichiatrici e neurologici, disturbi sul sistema immunitario e disturbi gastro-enterologici.

 

Gli studi della dottoressa Natasha Campbell-McBride

Nel 1998 la dottoressa Campbell-McBride fondò la Cambridge Nutrition Clinic, specializzata nell’alimentazione di bambini e adulti con disabilità comportamentali e di apprendimento. Essendo anche lei stessa genitore di un bambino con diagnosi di tale disabilità, ha avuto modo di avere in cura centinaia di bambini e adulti con condizioni neurologiche e psichiatriche, come vari disturbi dello spettro autistico, il deficit di attenzione e iperattività (ADHD/ADD), schizofrenia, dislessia, disprassia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, bipolare e altri problemi neuro-psicologici e psichiatrici più o meno gravi.

Le ricerche svolte dalla dottoressa Campbell-McBride, l’hanno portata alla conslusione secondo quale vi è uno stretto legame tra le difficoltà di apprendimento e la condizione non idonea del sistema digestivo dell’individuo a causa di un ecosistema batterico squilibrato all’interno del tratto gastrointestinale.

 

Il protocollo nutrizionale GAPS

La dieta GAPS si concentra sulla rimozione di alimenti difficili da digerire o che provocano le infiammazioni, danneggiando la flora intestinale, e la successiva introduzione di cibi più sani e nutrienti, per dare al rivestimento intestinale la possibilità di guarire e rimarginare.

Lo scopo del trattamento è di disintossicare la persona, di sollevarle “la nebbia tossica” dal cervello per permetterne lo sviluppo ed il corretto funzionamento. Pertanto è necessario ripulire il tratto digestivo, affinché smetta di essere la principale fonte di tossicità del organismo, e diventi una fonte di salute e di nutrimento, come dovrebbe essere. Poiché quasi tutte le sostanze tossiche arrivano nel corpo (e quindi anche nel cervello) attraverso l’intestino, la sua guarigione fa crollare nettamente i livelli di tossicità di tutto l’organismo.

 

La dieta

Questo protocollo nutrizionale limita l’assunzione di tutti i cereali, i latticini commerciali, le verdure amidacee e tutti i carboidrati trasformati o raffinati, mentre si concentra su alimenti facilmente digeribili ad alto potenziale nutritivo. Inoltre prevede anche un protocollo di integrazione, il quale deve essere adattato alle esigenze individuali del paziente, ma quasi sempre include almeno un probiotico per assicurare la presenza di batteri benefici lungo il tratto gastrointestinale, oltre agli acidi grassi essenziali, olio di fegato di merluzzo e supporto digestivo mirato.

Inoltre, per aiutare il programma di disintossicazione, prevede anche i metodi naturali per ripulire il fegato ed il colon; mediante la regolare assunzione dei succhi centrifugati naturali e attraverso i clisteri, riducendo così il carico tossico generale, limitando la presenza delle sostanze chimiche e dei metalli pesanti nel corpo.

Il punto focale del protocollo sono i cibi fermentati, carichi di batteri “buoni” che, ripristinanado la flora batterica, vanno a migliorare il funzionamento dell’intestino. Sono consigliate le verdure fermentate, yogurt, kefir, panna acida e kefir d’acqua.

Ad ogni pasto è consigliato di consumare una tazza del brodo di ossa o di carne.

Le verdure, preferibilmente crude o fermentate, vanno abbinate alla carne o pesce ad ogni pasto per un’ideale bilanciamento del pH del organismo (carne e pesce sono acidificanti, mentre le verdure hanno un forte effetto alcalinizzante). Naturalmente, è preferibile utilizzare la frutta e verdura biologica, la carne da pascolo ed il pesce pescato, evitando più possibilmente gli allevamenti.

Si raccomanda di mangiare la frutta lontano dai pasti principali per non interferire con la digestione delle carni.

Inoltre è importante assumere ad ogni pasto dei grassi naturali come il burro chiarificato, l’olio o il burro di cocco e olio d’oliva spremuto a freddo.

Vanno assolutamente evitati tutti gli alimenti trasformati o rafinati. Questi includono tutti i carboidrati raffinati, le farine, i cereali, i zuccheri e gli alimenti che contengono conservanti, coloranti artificiali e prodotti chimici, etc.

Il protocollo GAPS è suddiviso in tre fasi ed andrebbe seguito per un periodo minimo di 18-24 mesi.

 

Un breve riassunto del programma dietetico GAPS è descritto nell’articolo Protocollo nutrizionale GAPS; terapia naturale per i disturbi neuro-psicologici – linee guida generali, mentre per il programma completo si consiglia la lettura del libro “GAPS – La sindrome psico-intestinale. Terapia naturale per autismo, disprassia, dislessia, disturbi da decifit di attenzione, disturbi da iperattività, depressione” di Natasha Campbell-McBride, in vendita anche su Amazon al seguente link.

Come ulteriore aiuto consiglio il libro “GAPS, passo per passo con le ricette” (purtroppo per ora solo edizione inglese), scritto da Becky Plotner, promossa dalla stessa Dottoressa Campbell-McBride a Praticante Gaps Certificato ed insegnante.

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…ed anche “Verdure fermentate – ricetta semplice da fare in casa”

 

(Foto di Nathan Legakis da Pixabay)

Protocollo GAPS per disturbi neuropsicologici – linee guida generali

Protocollo GAPS per disturbi neuropsicologici – linee guida generali

Il GAPS (Gut and Psychology Syndrome), la sindrome psico-intestinale – una connessione tra le funzioni dell’apparato digerente e del cervello

Il protocollo GAPS è una terapia naturale per pazienti affetti da disturbi dell’apprendimento, psichiatrici, neurologici, gastroenterologici e disturbi sul sistema immunitario, ideata dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride, neurologa e nutrizionista inglese di origine russa, fondatrice della Cambridge Nutrition Clinic, dove ha avuto in cura centinaia di bambini e adulti con condizioni neurologiche e psichiatriche come disturbi dello spettro autistico, disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD/ADD), schizofrenia, dislessia, disprassia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo bipolare e altri problemi neuro-psicologici e psichiatrici.

Questo protocollo nutrizionale limita l’assunzione di tutti i cereali, i latticini, le verdure amidacee e tutti i carboidrati trasformati o raffinati, mentre si concentra su alimenti facilmente digeribili ad alto potenziale nutritivo, con lo scopo di ripulire e rimarginare il tratto intestinale, riformando una sana flora batterica, per ripristinarne il corretto funzionamento e favorire la disintossicazione dell’organismo in tutte le sue parti, e pertanto anche del cervello.

 

Il protocollo GAPS è suddiviso in tre parti e andrebbe seguito per un periodo minimo di 18-24 mesi.

  • Fase di introduzione: “Eliminazione”

La fase di introduzione è la parte più restrittiva e difficoltosa della dieta, poiché elimina la maggior parte dei cibi, in primis tutti i carboidrati amidacei. Viene chiamata “fase di guarigione dell’intestino” e dura fino a un anno.

Durante la fase di introduzione, la dieta richiede di introdurre gli alimenti lentamente, iniziando con piccole quantità e aumentando gradualmente.

Questa parte della dieta è suddivisa in sei fasi:

    Fase 1: consumare brodo di ossa fatto in casa, succhi di cibi probiotici e zenzero e bere tè alla menta o camomilla con il miele tra i pasti. Le persone che non sono intolleranti ai latticini possono mangiare yogurt o kefir fatti in casa non pastorizzati.

    Fase 2: aggiungere il tuorlo d’uovo biologico crudo, burro chiarificato e stufati fatti con verdure e carne o pesce.

    Fase 3: Include tutti gli alimenti citati precedentemente ed in più avocado, verdure fermentate, frittelle con ricetta GAPS e uova strapazzate a base di ghee, grasso d’anatra o grasso d’oca.

    Fase 4: aggiungere carni grigliate e arrosto, olio d’oliva spremuto a freddo, succo di verdura e pane ricetta GAPS.

    Fase 5: Introdurre purea di mele cotte, verdure crude a partire da lattuga e cetriolo sbucciato, succo di frutta e piccole quantità di frutta cruda, ma senza agrumi.

    Fase 6: Infine, introdurre più frutta cruda, compresi gli agrumi.

La dieta consiglia di passare da uno stadio all’altro dopo aver riscontrato un buon grado di tollerabilità degli alimenti introdotti. Si è considerati tolleranti quando vi è un normale transito intestinale.

Una volta completata la dieta introduttiva, è possibile passare alla dieta GAPS completa.

 

  • Fase di mantenimento: la dieta “Full GAPS”

La dieta GAPS completa è considerata la fase di mantenimento della dieta e dura tra 1,5 a 2 anni. Si basa su grassi animali, carne, pesce, uova e verdure. Include anche alimenti probiotici. Durante questa parte si consiglia di basare la maggior parte della dieta sui seguenti alimenti:

  • Carni fresche, preferibilmente senza ormoni e di animali nutriti con erba da pascolo
  • Grassi animali come lardo, sego, grasso d’agnello, grasso d’anatra, burro crudo e burro chiarificato
  • Pesce e molluschi
  • Uova organiche preferibilmente da allevamento ad aperto
  • Alimenti fermentati, come kefir, yogurt fatto in casa e crauti
  • Verdure
  • I seguaci della dieta possono anche mangiare quantità moderate di frutta a guscio e prodotti da forno fatti con farine di noci secondo le ricette GAPS.

Ci sono anche una serie di raccomandazioni aggiuntive che accompagnano la dieta GAPS completa. Questi includono:

  • Non mangiare carne e frutta insieme.
  • Utilizzare alimenti biologici quando possibile.
  • Mangiare grassi animali, olio di cocco o olio d’oliva spremuto a freddo ad ogni pasto.
  • Consumare il brodo di ossa ad ogni pasto.
  • Consumare grandi quantità di alimenti fermentati, se ben tollerati.
  • Evitare cibi confezionati e in scatola.

Durante questa fase della dieta andrebbero evitati tutti gli altri alimenti, in particolare carboidrati raffinati, conservanti e coloranti artificiali.

 

  • Fase di reintroduzione:

Questo stadio reintroduce gli alimenti che non sono inclusi nella dieta GAPS completa. Si consiglia comunque di evitare cibi ricchi di carboidrati raffinati.

E’ consigliato  iniziare la fase di reintroduzione dopo aver sperimentato una normale digestione e movimenti intestinali per almeno sei mesi.

Come gli altri stadi di questa dieta, anche la fase finale è un processo lungo, poiché prevede sempre una lenta reintroduzione degli nuovi alimenti, introdotti sempre singolarmente in piccole quantità. Se non si notano problemi digestivi nell’arco di 2-3 giorni, è possibile aumentare gradualmente le porzioni.

A questo punto la dieta non specifica l’ordine o gli alimenti esatti de introdurre. Tuttavia, suggerisce di iniziare con patate novelle e cereali fermentati senza glutine.

Una volta introdotti tutti i cibi e terminato la dieta, si consiglia comunque di continuare a evitare tutti gli alimenti ad alto contenuto di zucchero, quelli altamente elaborati e raffinati, mantenendo i principi base del protocollo.

 

Questo breve riassunto può dare un’idea sul protocollo ideato dalla dottoressa Campbell-McBride e sul metodo da lei utilizzato nella cura dei bambini con i disturbi neuro-psicologici più o meno gravi. Ovviamente, per chi volesse conoscere il programma completo si consiglia la lettura del libro “GAPS – La sindrome psico-intestinale. Terapia naturale per autismo, disprassia, dislessia, disturbi da decifit di attenzione, disturbi da iperattività, depressione” di Natasha Campbell-McBride, in vendita anche su Amazon al seguente link

Come ulteriore aiuto consiglio il libro “GAPS, passo per passo con le ricette” (purtroppo per ora solo edizione inglese), scritto da Becky Plotner, promossa dalla stessa Dottoressa Campbell-McBride a Praticante Gaps Certificato ed insegnante.

 

Ti potrebbe interessare anche “GAPS – La terapia naturale per autismo e disturbi neuro-psicologici”

…ed anche “Verdure fermentate – la salute passa dall’intestino”

 

(Foto di RitaE da Pixabay)

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