5 alimenti per ripristinare la flora intestinale
Il primo pilastro della nostra salute è il sistema immunitario, che come uno grande scudo ci difende da tutto ciò che ci possa danneggiare. Per mantenerlo sempre forte e robusto è importante avere un buon microbiota intestinale. Qui ci vengono in aiuto i 5 migliori alimenti per ripristinare la flora batterica intestinale.
Microbiota robusto per un intestino sano
Piace o no, nel nostro corpo non siamo mai soli; oggi sappiamo con certezza di vivere in simbiosi con milioni di microrganismi che ci ricoprono sia dall’interno, cioè lungo il tratto intestinale, che dall’esterno, ovvero sulla pelle. Stiamo parlando di microbiota, comunemente chiamato flora batterica, che può essere intestinale oppure dermica.
Entrambi sono importanti, ma attraverso vari studi svolti nel tempo possiamo affermare con certezza che la flora intestinale, costituita da batteri fungini e alcuni protozoi, influenzi notevolmente il nostro sistema immunitario, riducendo le varie potenziali problematiche, come ad esempio le allergie, il diabete, oltre ai vari processi infiammatori nell’organismo.
Secondo le recenti ricerche si ipotizza persino che la scarsa flora intestinale sia correlata al Morbo di Alzheimer, Parkinson, Demenza senile, Depressione clinica e ad altri disturbi della salute mentale di origine biochimica. Per un maggiore approfondimento puoi leggere l’articolo Morbo di Alzheimer – Scoperto un metodo per la cura e la regressione della malattia, così come Dieta GAPS – ideale nel caso di autismo e disturbi comportamentali
Una corretta dieta per ripristinare una buona flora intestinale
Il nostro microbiota, nonostante faccia parte del nostro organismo da sempre, in realtà viene costruito e mantenuto in vita di giorno in giorno grazie alla qualità del cibo che assumiamo.
Esistono alimenti che favoriscono un buon sviluppo della flora intestinale, e ve ne sono anche altri che la possono degradare, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta. Per queste ragioni è molto importante monitorare la nostra dieta, prediligendo prodotti che ne favoriscono lo sviluppo di flora batterica “buona” ed inibiscono la proliferazione di batteri “cattivi”.
Oltre ad una dieta alimentare squilibrata, le alterazioni dell’ecosistema intestinale possono essere causate anche da presenza di infezioni ed anche conseguentemente all’assunzione di determinati farmaci, ed in particolare gli antibiotici. La diminuzione di batteri “buoni e la proliferazione di quei “cattivi” influisce negativamente sulla regolazione del sistema immunitario, rendendo l’organismo più vulnerabile all’attacco di agenti patogeni. E’ una buona regola inserire nella dieta gli alimenti che aiutano a ripristinare la flora batterica intestinale dopo una terapia farmacologica.
Tra i sintomi più comuni di un microbiota “povero” possiamo osservare i disturbi come diarrea, disturbi del sonno, spossatezza e gonfiori vari, oltre alle patologie come ad esempio quella del colon irritabile.
Di seguito esaminiamo i cinque gruppi alimentari che favoriscono il nostro microbiota ed altri cinque che lo danneggiano.
5 alimenti per ripristinare e mantenere una robusta la flora intestinale:
1. Verdure fermentate
Tutti i sottaceti, purché naturali, che contengano i microrganismi che li hanno fermentati e non abbiano subito processi di sterilizzazione, sono un alimento formidabile per la flora intestinale.
Il motivo principale sta in un alto apporto di microrganismi e di fibre vegetali; un complesso polisaccaride che viene utilizzato dai lattobacilli e altri microrganismi. I cibi fermentati scientificamente vengono definiti come prebiotici, ovvero sostanze organiche che stimolano la crescita dei batteri buoni che costituiscono il microbiota umano.
Le verdure fermentate sono facilissime da preparare, nell’articolo Verdure fermentate – ricetta semplice per farle in casa viene spiegato in modo dettagliato il processo della loro preparazione.
2. Kefir
Il Kefir è un latte fermentato rinfrescante e salutare che, rispetto allo yogurt, è molto più ricco di fermenti lattici vivi e attivi per il benessere dell’intestino. Viene prodotto con latte fresco e una coltura madre naturale, composta da un’associazione di microrganismi specifici.
Il consumo quotidiano di Kefir può aiutare l’equilibrio della flora intestinale, contribuendo a rinforzare le difese immunitarie.
Inoltre, è un’ottima alternativa per coloro che sono intolleranti al lattosio, essendone povero conseguentemente al processo della fermentazione.
3. Yogurt
Un buon yogurt, costituito da pochissimi ingredienti, principalmente latte e fermenti lattici, è un’ottima fonte naturale di probiotici, ovvero i batteri Lactobacillus bulgarigus e Streptococco thermophilus, i quali sono uno dei migliori strumenti per mantenere sana la flora intestinale ed aiutare il corpo a svolgere al meglio i processi digestivi.
4. Sardine
Per la sua carne bianca, il suo apporto di calcio e altri minerali, ma soprattutto la sua ricchezza di acidi grassi omega 3, le sardine sono il complemento animale perfetto per prendersi cura della nostra flora intestinale.
Inoltre, a differenza del pesce d’allevamento, siamo sicuri. E poiché le sardine sono pesci che non vengono allevati negli allevamenti ed inoltre non raggiungono grandi dimensioni, sappiamo anche che non abbiano grasso in eccesso dovuto ai mangimi, oltre a non aver accumulato una grande quantità di mercurio o altri metalli pesanti.
5. Olive
Sempre parlando di olive in salamoia naturali, quelle che ci vengono servite sfuse dai fruttivendoli e che sappiamo non hanno subito un processo di pastorizzazione o sterilizzazione, le olive le possiamo inserire tra gli ingredienti ideali per il mantenimento di un sano microbiota. Forniscono fibra vegetale, microrganismi fermentanti che nutrono la flora, acido oleico e idrossitirosolo, un antinfiammatorio naturale ideale per prevenire l’ossidazione tra i microrganismi intestinali.
5 alimenti che maggiormente danneggiano la flora intestinale:
1. Carne rossa
Nonostante si tratti di proteine, cosa di cui i microrganismi della flora intestinale vanno sempre ghiotti, la carne rossa contiene anche sostanze del sangue con radicali liberi altamente ossidativi e quindi innescano facilmente processi infiammatori. Nello specifico si tratta di ferro eme, acrilammine, nitrosammina e ossido di trimetilammina.
2. Zuccheri
Gli zuccheri semplici forniscono una grande quantità di energia “pronta”. Assunti in eccesso, quelli che l’intestino non è stato in grado di assorbire per il metabolismo, si vanno ad impattare sulla flora intestinale, favorendo la proliferazione delle specie meno fermentative, danneggiando i lattobacilli ed altre specie più benefiche per il benessere del nostro microbiota, come, ad esempio, quelle dei generi Alistipes e Biophila.
3. Grassi animali
Una revisione degli studi osserva che una dieta ricca di acidi grassi saturi può avere effetti sfavorevoli sul microbiota intestinale, causando una minore disponibilità e diversità di microrganismi, in particolare dei generi Akkermansia e Lactobacillus, batteri associati a un metabolismo sano.
4. Bevande alcoliche
Gli studi più recenti sull’effetto dell’alcol sulla flora intestinale suggeriscono che gli effetti protettivi che il microbiota produce sul fegato, con un consumo eccessivo di alcol verrebbero alterati a causa di un eccessivo accumulo di acetato, il quale verrebbe gestito sotto forma di zuccheri passando dal fegato all’intestino, favorendo così la proliferazione dei batteri più aggressivi e ossidanti, danneggiando così quelli epatoprotettivi.
5. Sale
Un recente studio pubblicato su Nature suggerisce che una dieta ricca di sale può alterare il microbiota intestinale, favorendo la comparsa di ipertensione e malattie autoimmuni, come ad esempio la sclerosi multipla.
Oltre ai citati cinque ingredienti, l’uomo moderno è circondato al livello quotidiano da un vero e proprio agglomerato di “nemici” della flora batterica; gli alimenti trasformati e ultra-lavorati offerti dall’industria alimentare. Visti da vicino, sono un insieme di ingredienti “negativi”, poiché contengono grassi saturi, sia di origine animale che vegetale, zuccheri, sale in eccesso e spesso proteine rosse di origine animale.
A parte gli alimenti “buoni” citati nel testo, in generale tutta la frutta e la verdura, soprattutto quella a foglia verde, è ottimo alleato di un sano microbiota intestinale grazie alla sua ricchezza di fibre, di antiossidanti e di proprietà antinfiammatorie naturali.
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Sono una naturopata, studiosa di nutrizione e appassionata di medicine naturali e terapie alternative. Da sempre, mi dedico con passione all’esame e alla valutazione delle notizie provenienti da tutto il mondo riguardanti la scienza, la ricerca e i nuovi traguardi nel campo della salute e del benessere psicofisico della persona.
Il mio grande interesse per il mondo medico e della salute è nato con la nascita di mia figlia, una bimba meravigliosa che ha trasformato la mia curiosità iniziale in una vera e propria passione. Dopo aver sperimentato in diverse occasioni l’inefficacia e, talvolta, la dannosità di alcuni medicinali di routine, ho iniziato a cercare rimedi alternativi, esplorando le risorse che la natura ci offre.
Pur rispettando profondamente la scienza e la medicina tradizionale, ho scoperto che spesso la miglior risposta ai nostri problemi di salute si trova proprio davanti ai nostri occhi: nella natura. Il fulcro delle mie teorie si basa sull’osservazione acuta della natura e dei suoi infiniti principi e processi. Sono convinta che applicando la ricerca scientifica a questi principi naturali, possiamo ottenere il rimedio ideale e perfetto per molte affezioni.
Come disse Ippocrate, il padre della medicina: “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo. La natura è il medico delle malattie. Il medico deve solo seguirne gli insegnamenti.”
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