Cerimonia dei “Voladores” in Messico

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Pubblicato il : 25 Luglio 2022

A Caxhuacan, città messicana nello stato di Puebla, la Cerimonia dei “Voladores” (i Volatori) è una delle importanti tradizioni popolari.

Questo antico rituale si basa su una tradizione orale ancestrale delle culture indigene, composta da leggende, preghiere e dialoghi dell’era preispanica, trasmessi per generazioni come elemento essenziale della loro identità.

Come da tradizione, la cerimonia dei Voladores viene eseguita durante le feste patronali, il carnevale, i solstizi e gli equinozi, le feste dei morti e varie cerimonie legate alla semina e alla raccolta.

 

Un rituale millenario

 

Con le molteplici varianti dovute allo passar del tempo, con questa cerimonia gli antichi intentavano di stabilire una comunicazione con gli dei ed offrire loro doni in cambio della fertilità della terra.

 

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Secondo la tradizione, in vigore dall’anno 600 a.C., in tempo di siccità e carestia, gli anziani inviavano i sacerdoti-messaggeri (i Voladores) ad offrire i doni agli dei, chiedendo loro in cambio la pioggia che fertilizzasse la terra.

Come da usanza, l’offerta veniva fatta con un pollo vivo, del tabacco, le “Enchiladas” (gustose tortillas di mais ripiene di pollo, sugo di pomodoro e formaggio) e le “Tamales” (degli involtini a base di mais ripieno di carne, verdure e frutta, avvolti nelle foglie di pannocchia). I doni, inoltre, venivano cosparsi di fiori, di acquavite e di vaniglia.

 

Il vestiario dei Voladores

 

Un altro punto fondamentale della cerimonia ufficiale è l’abbigliamento dei Voladores, i quali indossano un cappello conico con un pennacchio colorato in cima che simboleggia un Quetzal, un uccello colorato diffuso nelle foreste montane di America centrale, simbolo di libertà e autonomia.

Quetzal, “il raro uccello gioiello del mondo”, secondo la cultura messicana, veniva strettamente associato a Quetzalcoatl, dio messicano del vento, il cui nome deriva da Quetzalli, il che indica qualcosa di divino o prezioso, e Cōhuātl, il serpente.

 

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Le sue brillanti piume verdi simboleggiavano la fertilità, e solo i nobili ed i sacerdoti erano autorizzati a indossarle. Per i Maya le penne di quetzal valevano come l’oro, per cui uccidere uno di questi uccelli era considerato un grave crimine.

 

Le fasi del rituale

 

La Cerimonia si compone di diverse fasi; si inizia con la preparazione fisica e spirituale dei partecipanti e la preparazione degli indumenti cerimoniali. Successivamente si procede con la selezione e taglio dell’albero ed il suo trascinamento sul punto dove poi verrà sollevato. Infine, la cerimonia procede con la danza sulla terra intorno all’albero fino al gran finale segnato dal lancio dalla cima del palo di un gruppo di persone che appese ruotano attorno ad esso mimando di volare, mentre uno ne resta in cima, accompagnando la loro “danza” con il suono di flauto e tamburo.

Tradizionalmente, la cerimonia viene svolta da un Caporal che raffigura il sole, e dai quattro Voladores, ognuno legato ad uno dei quattro angoli della struttura; i quattro punti cardinali in onore ai quattro elementi (terra, aria, fuoco ed acqua) della terra.

Durante la discesa, un volo lungo circa 30 metri, ciascuno dei 4 Voladores compie 13 giri attorno al palo che, sommandosi tra loro, fanno un totale di 52; l’esatto numero degli anni che compongono un ciclo solare del calendario Azteco, secondo il quale gli anni venivano contati per mezzo di quattro segni combinati con tredici numeri, ottenendo così periodi di 52 anni, chiamati in antica lingua nahuatl, i “Xiuhnelpilli”.

 

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La cerimonia dei Voladores

 

Una volta terminate le danze attorno al palo, i Voladores vi salgono uno ad uno e, una volta arrivati in cima, vi si assicurano legandosi agli angoli del telaio superiore. L’ultimo ad arrampicarsi è il Caporal che, portando il flauto ed il tamburello attaccati alla vita, raggiunge la “mela” (piattaforma centrale), ove vi si siede dirigendo lo sguardo verso est, e, suonando i suoi strumenti, inizia il rito invocando il sole, per poi, rivolgendo lo sguardo al cielo, invoca tutti gli dei chiedendo loro protezione per coloro che faranno il volo.

Terminata questa invocazione, il Caporal, rivolto ad est, si alza in piedi ed inizia la sua danza, compiendo un giro sulla pedana fino a guardare di nuovo ad est, dopo di che si rimette seduto. A quel punto, i quattro Voladores si lanciano nel vuoto.

 

Le nuove generazioni dei Voladores

 

Nelle immagini vediamo l’esecuzione della Danza dei Voladores del luglio 2022 da parte di 13 studenti della scuola “Tonal Okixpipil” (“Figli del sole” in lingua nahuatl), che fin da giovanissimi iniziarono ad apprendere questa bella tradizione messicana, lasciando senza fiato i spettatori riunitisi davanti alla storica chiesa di San Francesco d’Assisi di Caxhuacan.

 

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La Tonal Okixpipil è una delle accademie di arti indigene che si occupano di formazione degli studenti con il proposito di tramandare le antiche tradizioni messicane. Questa scuola, come molte altre in tutto il paese, cerca di preservare la lingua originale “nahuatl”, oltre a tutta una serie degli antichi mestieri, artigianati, usanze, costumi e tradizioni, come, ad esempio, quella che ha dato l’origine ai Voladores.

 

Questa importante cerimonia durante i secoli ha subito alcune piccole modifiche, ma in sostanza rimane la stessa di allora.

Durante la conquista spagnola e l’evangelizzazione del paese, la Cerimonia dei Voladores fu vista più come uno spettacolo che come un vero e proprio rituale e, proprio grazie a questo, riuscì a sopravvivere alle proibizioni da parte della chiesa cattolica, la quale sembra essersi adattata alle date di questa grande festa del sole.

 

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Fonti prese da:

Expediente Técnico Ceremonia Ritual de Voladores. Lista Representativa del Patrimonio Cultural Inmaterial, Unesco, Estados Unidos Mexicanos.

Fotografie Pixabay e web

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Lana Autrice degli articoli in Scienze della Salute

Sono una naturopata, studiosa di nutrizione e appassionata di medicine naturali e terapie alternative. Da sempre, mi dedico con passione all’esame e alla valutazione delle notizie provenienti da tutto il mondo riguardanti la scienza, la ricerca e i nuovi traguardi nel campo della salute e del benessere psicofisico della persona.

Il mio grande interesse per il mondo medico e della salute è nato con la nascita di mia figlia, una bimba meravigliosa che ha trasformato la mia curiosità iniziale in una vera e propria passione. Dopo aver sperimentato in diverse occasioni l’inefficacia e, talvolta, la dannosità di alcuni medicinali di routine, ho iniziato a cercare rimedi alternativi, esplorando le risorse che la natura ci offre.

Pur rispettando profondamente la scienza e la medicina tradizionale, ho scoperto che spesso la miglior risposta ai nostri problemi di salute si trova proprio davanti ai nostri occhi: nella natura. Il fulcro delle mie teorie si basa sull’osservazione acuta della natura e dei suoi infiniti principi e processi. Sono convinta che applicando la ricerca scientifica a questi principi naturali, possiamo ottenere il rimedio ideale e perfetto per molte affezioni.

Come disse Ippocrate, il padre della medicina: “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo. La natura è il medico delle malattie. Il medico deve solo seguirne gli insegnamenti.”

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