Immortalità delle Cellule

L'Immortalità delle Cellule

Scritto da: Lana

Categoria : Medicina

10 Luglio 2023

L’Immortalità delle Cellule secondo Dott. Alexis Carrel: una prospettiva scientifica intrigante

 

L’idea di immortalità è affascinante e affonda le radici nell’immaginario umano da tempi antichi. Mentre l’immortalità fisica rimane un’utopia, già un secolo fa dott. Alexis Carrel avanzò una teoria audace riguardo all’immortalità delle cellule. Attraverso la sua ricerca nel campo della biologia, sostenne che le cellule, sottoposte e mantenute in determinate condizioni, potessero essere rese immortali. Vediamo in cosa consisteva esattamente questa pionieristica ricerca scientifica di dott. Carrel,

 

 

L’immortalità delle cellule; una teoria rivoluzionaria o fatti scientificamente dimostrati?

 

Alexis Carrel, chirurgo e biologo francese, ricercatore del Rockefeller Institute di New York, vinse il premio Nobel per la medicina nel 1912 per i lavori sulle suture vascolari, sul trapianto degli organi e sulla coltivazione a lunga scadenza di tessuti in vitro,

 

Il dott. Carrel è il primo ad aver messo a punto una tecnica per far crescere le cellule animali in vitro, immerse in un’apposita coltura che le nutre. A seguito di suoi esperimenti, con questa tecnica fece crescere e riprodurre alcune cellule ricavate dal cuore di un embrione di pollo per ben 34 anni. Sulla base di questo studio, Carrel giunse alla conclusione che le cellule, qualora ben nutrite e regolarmente ripulite dalle scorie, siano letteralmente immortali. 

Questa sua teoria sull’immortalità cellulare dott. Carrel la espose bene nel suo famoso libro “L’uomo, questo sconosciuto” (titolo orig. “L’Homme, cet inconnu”).

 

L'Immortalità delle Cellule

 

L’immortalità cellulare e l’ambiente circostante

 

Alexis Carrel sostenne che una corretta alimentazione e un ambiente di coltura ottimale potessero contribuire a rendere le cellule immortali. Secondo la sua teoria, l’invecchiamento e la morte cellulare erano il risultato di un ambiente inadeguato e di uno stile di vita malsano. Egli affermava che il declino e la morte delle cellule erano il risultato di un ambiente inadeguato e di uno stile di vita malsano. Sostenne che se le cellule fossero state coltivate in condizioni ideali, avrebbero potuto proliferare indefinitamente, evitando così l’invecchiamento e la morte cellulare.

 

Carrel credeva che le cellule fossero in grado di mantenersi giovani e vitali se sottoposte ad un determinato ambiente di coltura. Questo ambiente comprendeva una fornitura adeguata di nutrienti essenziali, un’adeguata ossigenazione e una rimozione efficiente dei prodotti di scarto metabolico.

 

Carrel si dedicò alla ricerca sulle condizioni ottimali di coltura delle cellule in vitro, esaminando attentamente le influenze degli agenti fisici e chimici sull’ambiente di coltura,. Nel corso dei suoi esperimenti, sviluppò tecniche avanzate per mantenere le cellule in vitro, cercando di creare condizioni che avrebbero promosso la loro sopravvivenza e proliferazione, controllando accuratamente fattori come la temperatura, l’umidità, il pH e l’apporto di nutrienti.

 

Un altro fattore essenziale per sostenere la vitalità e la longevità delle cellule consisteva in una fornitura adeguata di nutrienti essenziali. Carrel riteneva che una dieta bilanciata e ricca di sostanze nutritive potesse fornire alle cellule gli elementi necessari per sostenere il loro metabolismo e favorire la loro longevità.

 

 

La dieta secondo Carrel

In generale, Carrel raccomandava una dieta bilanciata e ricca di nutrienti essenziali, tra cui:

 

Proteine:

Carrel credeva che una fornitura adeguata di proteine di alta qualità, essendo esse i mattoni fondamentali delle cellule, fosse essenziale per sostenere la struttura e la funzione cellulare.

 

Carboidrati:

I carboidrati sono una fonte di energia essenziale per il metabolismo delle cellule. Pertanto, consigliava un apporto equilibrato di carboidrati complessi, come quelli presenti in cereali integrali, legumi e verdure, per assicurare una costante fornitura di energia.

 

Grassi:

Includere una quantità adeguata di grassi sani nella dieta, come acidi grassi polinsaturi omega-3 e omega-6, affinché possano svolgere un ruolo protettivo per le cellule e favorire la loro integrità strutturale.

 

Vitamine e minerali:

Alexis Carrel sottolineava l’importanza di una varietà di vitamine e minerali per il corretto funzionamento delle cellule, e soprattutto una regolare assunzione della vitamina C, la vitamina E e le vitamine del gruppo B, così come dei minerali essenziali come il calcio, il magnesio e il ferro.

 

Antiossidanti:

Infine, il dottore riconobbe anche l’impotranza del ruolo svolto dagli antiossidanti nel proteggere le cellule dai danni ossidativi. Gli antiossidanti, presenti ad esempio nella frutta, nella verdura ed in particolar modo nel tè verde, possono aiutare a prevenire il danneggiamento delle cellule e promuovere la loro salute.

 

L'Immortalità delle Cellule

 

Lavaggio delle cellule” secondo Carrel

 

Carrel riteneva che la presenza di scorie e di sostanze tossiche potesse influenzare negativamente le cellule e compromettere la loro vitalità. Pertanto, durante la coltura in vitro, era opportuno eseguire un “lavaggio” che consisteva nel rimuovere i prodotti di scarto metabolico e le sostanze accumulate nell’ambiente di coltura delle cellule, mantenendolo pulito e in condizioni ottimali.

 

Il processo del lavaggio prevedeva generalmente il prelievo del mezzo di coltura contenente le cellule, seguito da un accurato lavaggio delle cellule stesse con una soluzione salina, con lo scopo di rimuovere eventuali detriti, prodotti di scarto e sostanze tossiche presenti attorno alle cellule.

 

È importante notare che il lavaggio delle cellule è una pratica specifica delle colture in vitro e non è applicabile all’organismo umano. Al momento, non esistono metodi o procedure specifiche per ripulire le singole cellule dalle scorie in modo mirato e selettivo all’interno del corpo umano.

 

Nell’organismo, le cellule vengono costantemente esposte ad un ambiente complesso e i processi di pulizia e rimozione delle scorie metaboliche sono regolati dai sistemi fisiologici naturali, dove il sistema linfatico e il sistema circolatorio svolgono un ruolo fondamentale. Questi sistemi lavorano in sinergia per eliminare le tossine e i prodotti di scarto attraverso vari meccanismi di filtrazione e di trasporto.

 

Allo stesso tempo, le cellule stesse sono dotate di meccanismi interni di auto-degrado e riciclaggio noti come autofagia e autolisi, che consentono loro di eliminare componenti cellulari danneggiati o inutili. Questi meccanismi contribuiscono a mantenere la salute e la funzionalità delle cellule, rimuovendo accumuli di scorie interne.

 

 

Sistemi fisiologici coinvolti nella rimozione delle scorie metaboliche:

 

Vediamo quali sono i principali meccanismi che contribuiscono all’eliminazione delle scorie all’interno del corpo umano:

 

Sistema linfatico:

Il sistema linfatico, composto da vasi linfatici, linfonodi e organi linfoidi, è responsabile della drenaggio dei fluidi e dei rifiuti dai tessuti. Il liquido linfatico trasporta scorie metaboliche e tossine verso i linfonodi, dove vengono filtrate e distrutte da cellule immunitarie specializzate.

 

Fegato:

Il fegato è un organo cruciale per la detossicazione del corpo. Filtra il sangue, rimuove le scorie e le tossine e le converte in sostanze meno nocive che possono essere eliminate attraverso la bile o filtrate dai reni.

 

Reni:

I reni svolgono un ruolo fondamentale nell’escrezione delle scorie metaboliche. Filtrano il sangue e rimuovono prodotti di scarto come l’urea e i composti tossici attraverso l’urina, che viene poi escreta dal corpo.

 

Polmoni:

I polmoni sono coinvolti nell’eliminazione delle scorie sotto forma di anidride carbonica (CO2), la quale viene espulsa dai polmoni con la respirazione. Allo stesso tempo, i polmoni riforniscono ad ogni respiro il corpo di ossigeno, il suo primario nutrimento.

 

Intestino:

L’intestino è coinvolto nell’eliminazione delle scorie attraverso il processo di defecazione. I rifiuti alimentari non digeriti, i prodotti di scarto e altre sostanze vengono espulse dal corpo sotto forma di feci.

 

Per mantenere efficacemente l’eliminazione delle scorie nel corpo umano, è importante adottare uno stile di vita sano che promuova la funzione ottimale dei sistemi di eliminazione. Ci sono alcune pratiche generali che possono sostenere la salute cellulare, come ad esempio adottare uno stile di vita sano, seguire una dieta equilibrata, praticare attività fisica regolare e ridurre l’esposizione a sostanze tossiche. Tuttavia, queste azioni promuovono la salute complessiva del corpo e non agiscono specificamente sulle singole cellule per pulirle dalle scorie.

 

È importante ricordare che le cellule sono organismi complessi e interdipendenti che operano all’interno di un sistema biologico complesso. Concentrarsi sulla promozione di una buona salute generale attraverso abitudini di vita sane può aiutare a fornire un ambiente favorevole alle cellule per svolgere i propri processi di autoregolazione e auto-degradazione delle scorie.

 

 

Teoria di Carrel e la comunità scientifica:

 

Tuttavia, è importante sottolineare che la teoria di Carrel sull’immortalità cellulare è stata oggetto di diverse controversie e critiche. Molti scienziati sostenevano che la morte cellulare fosse un processo intrinseco al ciclo di vita delle cellule stesse e come tale inevitabile, e che pertanto l’immortalità cellulare, nel senso inteso da Carrel, non sia possibile. Altri hanno sollevato interrogativi sul fatto che le condizioni di coltura delle cellule in vitro non riflettano completamente l’ambiente complesso e dinamico del corpo umano, e che i risultati così ottenuti possono non corrispondere alla fisiologia reale.

 

L'Immortalità delle Cellule

 

Il contributo di Alexis Carrel alla scienza di oggi:

 

Sebbene le teorie di Alexis Carrel siano state oggetto di controversie e critiche nel corso degli anni, il suo lavoro ha gettato le basi per lo sviluppo delle moderne tecniche di coltura di cellule in vitro, aprendo la strada alla moderna ricerca biomedica. Gli studi successivi hanno dimostrato che le cellule possono essere coltivate e mantenute in vita per lunghi periodi di tempo, pur non confermando l’immortalità cellulare nel senso inteso da Carrel. Queste tecniche consentono agli scienziati di studiare le cellule e le malattie, testare nuovi farmaci e sviluppare le cure e le terapie innovative.

 

Oggi, le tecniche di coltura cellulare in vitro sono diventate molto più avanzate e includono metodi sofisticati per mantenere le cellule in condizioni ottimali. Questi metodi spaziano dalla regolazione dei nutrienti, dell’ossigeno e del pH, all’uso di mezzi di coltura specializzati, allo studio delle interazioni cellulari.

 

Mentre l’immortalità cellulare nel senso assoluto resta ancora un’utopia, il contributo di Carrel continua ad ispirare gli scienziati ad indagare sui misteri della vita e dell’invecchiamento cellulare e sulle strategie per favorire la longevità e la salute delle cellule umane.

 

Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità. Molto ragionamento e poca osservazione conducono all’errore.

 Alexis Carrel

 

Dott. Carrel

 

Fotografie web e Pixabay

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Lana

Naturopata, studiosa di nutrizione ed appassionata di medicine naturali e terapie alternative, cerco di prendere in esame e valutare diverse notizie che arrivano da tutto il mondo riguardanti la scienza, la ricerca e nuovi traguardi in ambito della salute e del benessere psicofisico della persona. Il grande interesse per il mondo medico e di salute nasce con l’arrivo al mondo di mia figlia, una bimba meravigliosa, trasformandosi col tempo in un’autentica passione. Avendo sperimentato in diverse occasioni l’inefficacia ed, in alcune addirittura, la dannosità di alcuni medicinali somministrati di routine da molti medici, ho iniziato a percorrere la strada della ricerca verso il rimedio ottimale. Nulla togliendo alla scienza ed alla medicina scientifica, ho appurato che a volte la miglior risposta l’abbiamo davanti agli occhi; nella natura. Ed è da qui, che il fulcro delle mie teorie trova le fondamenta nell’acuta osservazione della natura e di tutti i suoi infiniti principi e processi. Applicando la ricerca e la scienza su questi principi, sono convinta, si otterrebbe l’abbinamento ideale; il rimedio perfetto. Come disse Ippocrate, il padre della medicina: “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo. La natura è il medico delle malattie. Il medico deve solo seguirne gli insegnamenti.”

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